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I predoni dell'Arca

Il traffico illegale di fauna selvatica amazzonica è alimentato dalla domanda globale per prodotti utilizzati in gastronomia e medicina, per animali esotici da compagnia e per esperienze turistiche

Il nuovo report del WWF sul traffico illegale

Dai pappagalli alle scimmie notturne. In Amazzonia è emergenza bracconaggio. Il traffico illegale di fauna selvatica amazzonica è alimentato dalla domanda globale per prodotti utilizzati in gastronomia e medicina, per animali esotici da compagnia e dubbie esperienze turistiche. Il commercio illegale è una minaccia preoccupante, poiché lo sfruttamento eccessivo mette in pericolo diverse specie, soprattutto quelle già a rischio per la perdita di habitat.

Commercio di pappagalli e scimmie

Questo commercio è spesso collegato ad altre attività illegali (estrazione mineraria, traffico di droga, disboscamento, ecc.) e colpisce una vasta gamma di animali. Ad esempio, le esportazioni di pappagalli da Guyana, Perù e Suriname hanno raggiunto la cifra record di 250.000 uccelli tra il 2000 e il 2013. Si stima che circa 4.000 scimmie notturne (del genere Aotus) siano state vendute a un laboratorio biomedico nella regione della triplice frontiera nord-occidentale dell’Amazzonia colombiana. Il commercio di animali da compagnia, sebbene ridotto grazie a regolamentazioni più severe, rimane una minaccia centrale per le specie in pericolo critico a livello regionale.

Le specie longeve, come i primati, sono più vulnerabili all’estinzione locale. Uno studio nel sud-est del Perù ha rilevato che la caccia locale ha eliminato le specie di primati più grandi e ridotto le popolazioni di primati di medie dimensioni dell’80%. Oltre alla caccia, la perdita di biodiversità è legata anche ai conflitti tra uomo e fauna selvatica.

Aumentano i sequestri

Negli ultimi dieci anni è stato rilevato un aumento dei sequestri di parti di giaguaro in paesi come Bolivia e Suriname. Alcuni dei sequestri in questi e altri paesi erano destinati a mercati esteri in Asia, Europa e Nord America, indicando una ripresa del commercio internazionale della specie, vietato dal 1975. Oltre al commercio internazionale, recenti studi sul traffico di giaguari indicano l’esistenza di un considerevole mercato interno. Il traffico rappresenta una minaccia considerevole per i giaguari, ulteriormente aggravata dalla perdita e frammentazione degli habitat, che incidono sulla vitalità delle popolazioni di questo felino.

© naturepl.com_Lynn M. Stone WWF

Il Fondo Emergenza Incendi del WWF

Il bracconaggio è solo uno dei pericoli che minacciano l’esistenza della Foresta Amazzonica, il bioma più prezioso presente sul nostro Pianeta. Seppur rappresenti solo l’8% dell’estensione totale, l’Amazzonia andina (ovvero peruviana e boliviana) è considerata tra le più affascinanti e ricche in termini ecologici e culturali. Il WWF Bolivia già da anni lavora sul territorio nazionale per cercare di salvare questa parte preziosa della foresta amazzonica, ma ha deciso di raddoppiare i propri sforzi per la tutela di questo straordinario bioma. Per questo ha dato avvio al Fondo Emergenza Incendi Amazzonia Bolivia che si prefigge la missione di rendere le comunità locali maggiormente preparate circa il tema degli incendi boschivi affinché possano prevenire una nuova emergenza nonché affrontarla nel caso questa dovesse manifestarsi, e ripristinare i danni di ciò che è andato perduto. Per il futuro della foresta amazzonica, e quindi anche il nostro, è infatti fondamentale identificare corrette politiche e strategie di salvaguardia, collaborando con gli attori che ci vivono quali le popolazioni indigene.

Come aiutare
Per contribuire al Progetto SOS AMAZZONIA, dal 5 al 25 maggio è possibile inviare un SMS solidale al n. 45584. Si potrà contribuire inviando 2 euro con sms da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, PosteMobile, FASTWEB, Coop Voce e Tiscali; 5 o 10 euro con chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb, Tiscali, Geny, oppure 5 euro da rete fissa Convergenze, PosteMobile.

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