UE, i ministri dell’Agricoltura puntano a smantellare anche la legge contro la deforestazione

Con la scusa di alleggerire gli oneri amministrativi, queste proposte sono un tentativo di sabotare una delle leggi ambientali più importanti dell'UE

Con la scusa di alleggerire gli oneri amministrativi, queste proposte equivalgono a un chiaro tentativo di sabotare una delle leggi ambientali più importanti dell’UE, prima ancora della sua attuazione.

L’affermazione che l’EUDR sia eccessivamente oneroso per i piccoli agricoltori e i proprietari forestali è mera speculazione, dato che l’EUDR si applicherà a loro solo tra un anno, nel giugno 2026. Inoltre, tutti i Paesi dell’UE rientrano nella categoria a basso rischio, con meno obblighi per le aziende e ancora meno per i piccoli agricoltori e proprietari forestali.

In particolare, la proposta di introdurre una categoria “senza rischio” oscura l’obiettivo del regolamento di garantire che i consumi prodotti dall’Unione europea non causino la distruzione delle foreste del Pianeta, comprese quelle dell’UE. In un momento in cui la perdita di foreste tropicali è aumentata dell’80% tra il 2023 e il 2024 e gli incendi boschivi stanno diventando sempre più frequenti a livello globale, non è il momento di fare marcia indietro usando solo belle parole contro la deforestazione, e distruggendo al contempo l’unico strumento normativa per combatterla efficacemente.

Le proposte presentate oggi non solo ignorano il ruolo dell’UE come importatore chiave di prodotti legati alla deforestazione, ma dimenticano anche che l’EUDR non copre solo la deforestazione ma anche il degrado forestale. Sostenendo una categoria “senza rischio” per gli Stati membri dell’UE, i ministri chiudono gli occhi di fronte alle minacce reali che incombono sulle foreste europee, in particolare il degrado forestale e il disboscamento illegale.

“Anche se i ministri dell’Agricoltura alimentano false speranze di semplificazione, bisogna essere chiari queste proposte mirano a smantellare una delle leggi ambientali più importanti dell’UE. Non tengono conto del fatto che le foreste dell’UE si stanno degradando, il che rende insensata la categoria “nessun rischio””, ha dichiarato Anke Schulmeister-Oldenhove, responsabile delle politiche forestali del WWF. “Solo pochi mesi fa, gli Stati membri avevano confermato la legge, ma ora alcuni ministri dell’Agricoltura sembrano decisi a riscriverla sulla base di ipotesi incomplete e premature sui suoi impatti”.

È gravissimo che il Governo italiano sia in prima linea in questa campagna contro le foreste e la loro conservazione, trascurando come il nostro Paese sia uno dei principali importatori di prodotti che producono deforestazione.

La proposta minaccia anche uno degli elementi fondamentali dell’EUDR: la possibilità di tracciare i prodotti (alberi, piantagioni di caffè, cacao, olio di palma ecc.) fino al luogo di raccolta. La geolocalizzazione del luogo in cui vengono coltivati è la base non solo per catene di approvvigionamento trasparenti, ma anche per consentire agli Stati membri dell’UE di far rispettare la legge.

 La commissaria europea per l’Ambiente Jessika Roswall ha ricordato ai ministri le numerose misure che la Commissione ha già intrapreso dopo l’adozione della legge e che ridurranno gli oneri per gli agricoltori e i silvicoltori.

Il WWF invita ora la Commissione a respingere questi tentativi di annacquare l’EUDR e a mantenere l’impegno di attuarla completamente entro la fine dell’anno. È in gioco la credibilità dell’Europa come leader ambientale globale e la sua responsabilità nei confronti delle generazioni future.

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