Le Associazioni: “Un autogol per il nostro futuro”
Con il voto in plenaria il Parlamento europeo ha votato a favore della proposta della Commissione europea di indebolire l’attuale Politica Agricola Comune (PAC), andando addirittura oltre. Abolendo alcune disposizioni fondamentali delle Buone Condizioni Agricole e Ambientali (GAEC)*, ha dato carta bianca alle pratiche agricole inquinanti e distruttive nel cuore delle aree protette.
Decisioni miopi contro l’ambiente
Le 13 associazioni che nei giorni scorsi avevano chiesto ai parlamentari europei di dire NO a questo provvedimento dichiarano: “Oggi il Parlamento europeo ha scelto, ancora una volta, di condannare l’agricoltura e gli agricoltori al fallimento totale. Decisioni miopi stanno sacrificando il nostro patrimonio naturale comune – praterie, habitat protetti e suoli sani – che sono fondamentali per l’agricoltura di oggi e di domani.”
Il voto di oggi conferma la decisione della commissione AGRI del 24 settembre, il Parlamento europeo ha così indebolito le protezioni per i suoli e per gli ecosistemi, abolendo le misure contro l’erosione (GAEC 5) e eliminando le salvaguardie per le praterie Natura 2000 (GAEC 9), mettendo a rischio gli habitat più preziosi d’europa e decretando che le aziende agricole situate nei siti Natura 2000 sono di per sé e senza ulteriori condizioni conformi alla condizionalità della PAC.
Un passo indietro per la natura
“Ringraziamo i numerosi parlamentari italiani afferenti ai gruppi dei Verdi Europei, Left e S&D che hanno votato contro questi provvedimenti” aggiungono le associazioni.
Avendo anche il Consiglio adottato la propria posizione su questo pacchetto di semplificazione, i negoziati trilaterali dovrebbero iniziare nelle prossime settimane per poi giungere entro l’anno all’adozione del provvedimento. Parallelamente, ricordano le associazioni, stanno proseguono le discussioni sulla proposta della Commissione relativa alla PAC post-2027, la cui proposta è tutt’altro che a favore di una transizione agroecologica.
Per questo, concludono le associazioni: “ Chiediamo agli Stati membri e alla Commissione europea di fermare immediatamente questo pericoloso passo indietro per la natura durante i prossimi triloghi. Il futuro degli agricoltori, della natura e dei cittadini europei dipende da questo”.