LA NUOVA RUBRICA PER CAPIRE IL PASSATO E COSTRUIRE UN FUTURO SOSTENIBILE
Dal discusso olio di palma alla sfida contro il Bisfenolo A, dalla vittoria contro il DDT all’azione contro il buco nell’ozono. Quattro racconti, nell’ambito della campagna Our Future, per mostrare attraverso alcuni esempi di trasformazione vissuti in passato, come la transizione verde sia già in corso tra successi, criticità ma soprattutto nuove e complesse sfide da vincere
Il WWF Italia lancia la nuova rubrica “Storie di sostenibilità”, quattro appuntamenti settimanali per raccontare e riflettere su come le scelte collettive e individuali possano cambiare il destino del Pianeta. Al centro l’idea che il cambiamento sia possibile grazie all’azione del singolo e alla responsabilità collettiva, con l’obiettivo di costruire un mondo migliore per le persone e per la natura. La rubrica è parte della campagna Our Future, un progetto che affronta i temi della sostenibilità e della transizione ecologica da una prospettiva culturale e sociale, permettendoci di capire il ruolo e il potere che ognuno di noi ha in questi percorsi di cambiamento.
Eva Alessi, responsabile sostenibilità del WWF Italia sarà la voce narrante e porterà l’attenzione su quattro grandi sfide ambientali già affrontate e superate nel nostro passato più o meno recente, per comprenderne le cause, gli impatti e le soluzioni, e per trarne insegnamenti utili ad affrontare le crisi di oggi: dalla deforestazione alla contaminazione chimica, dalla salute pubblica alla governance climatica e ambientale globale.
La prima uscita di oggi, venerdì 17 ottobre, è dedicata all’olio di palma, con l’editoriale “Il frutto della discordia” firmato da Eva Alessi e pubblicato nella sezione wwf.it/pandanews del sito wwf.it. Ogni contenuto è accompagnato da una video-intervista in cui la stessa Alessi ripercorre le tappe di ogni storia e approfondirà il ruolo dei consumatori, delle aziende, delle istituzioni, della scienza e del mondo della società civile, nella transizione verso una produzione e uno stile di vita sempre più sostenibile.
Quella dell’olio di palma è una vicenda che parla di deforestazione, biodiversità in pericolo, ricerca scientifica, salute pubblica e, sorprendentemente, del potere dei consumatori.
“C’è un filo invisibile che collega le foreste pluviali del Borneo agli scaffali dei nostri supermercati. È la storia dell’olio di palma: il grasso vegetale più economico, versatile e controverso del Pianeta, che ci insegna come non esistono soluzioni semplici a problemi complessi né scorciatoie quando si parla di sostenibilità. Ma ci mostra anche che la consapevolezza è il nostro potere: ogni scelta individuale può diventare un atto di responsabilità ambientale”, afferma Eva Alessi, responsabile sostenibilità del WWF Italia.
Scopri qui l’editoriale: “Il frutto della discordia”
Le storie successive saranno dedicate a:
Bisfenolo A (BPA), la storia che ci mostra come una molecola onnipresente nelle plastiche di più largo utilizzo, abbia rivelato gravi effetti sulla salute umana e sull’ambiente. Studi scientifici hanno dimostrato che anche dosi minime possono alterare il sistema endocrino. La mobilitazione pubblica, sostenuta dalle evidenze scientifiche e dal sostegno delle associazioni ambientaliste, ha portato al bando del BPA nei prodotti per l’infanzia e a severe restrizioni europee al suo utilizzo. Oggi il BPA è simbolo della necessità di gestire la plastica in maniera più consapevole, vigilando attentamente sui sostituti del bisfenolo A, per garantire scelte sicure e sostenibili per persone ed ecosistemi.
DDT, il pesticida simbolo del progresso, inizialmente celebrato per il suo ruolo nella lotta contro malaria e tifo, ha mostrato effetti tossici persistenti su ambiente e salute umana. Rachel Carson ne denunciò gli effetti, dando vita a un movimento globale. Il bando del DDT ha permesso il recupero di specie minacciate, ma i suoi residui sono ancora presenti nei mari, nel suolo e negli organismi, uomo incluso. Questa storia insegna l’importanza del principio di precauzione, secondo cui l’adozione di nuove sostanze chimiche o tecnologie dovrebbe essere guidata dalla valutazione preventiva dei rischi per la salute e l’ambiente.
Il buco dell’ozono, una crisi ambientale globale che ha segnato una svolta nella consapevolezza ambientale mondiale, risolta grazie alla stretta collaborazione tra scienza, istituzioni e cittadini, guidata dai risultati delle analisi scientifiche. Un esempio virtuoso di governance planetaria che dimostra come l’azione concertata possa realmente ridurre e porre rimedio ai danni ambientali generati dalle nostre azioni.
Con “Storie di sostenibilità”, il WWF Italia offre uno spazio di memoria e riflessione, per comprendere come il passato possa guidarci nella costruzione di un futuro più giusto e sicuro per tutti.