La commissione Agricoltura apre a “caccia selvaggia”

La Commissione Agricoltura ha approvato un vergognoso testo che apre alla possibilità di sparare a tutte le specie selvatiche, in qualsiasi periodo dell’anno e anche nelle aree protette

Le associazioni ambientaliste protestano e scrivono al ministro


“Con il finto pretesto di contrastare i danni all’agricoltura imputati alla fauna selvatica, l’1 marzo scorso in Commissione agricoltura della Camera dei Deputati si è consumata l’ennesima e gravissima “truffa venatoria” ai danni dei cittadini, degli animali selvatici e degli agricoltori.  La Commissione, dopo che il Parlamento, solo un mese prima, aveva votato a larghissima maggioranza la tutela della biodiversità e degli ecosistemi in Costituzione, tradendo se stessa, ha approvato  un vergognoso testo che apre alla possibilità di sparare a tutte le specie selvatiche, in qualsiasi periodo dell’anno e anche nelle aree protette. Questa modifica calpesta la Costituzione ma anche le direttive europee sulla tutela della fauna, con il  conseguente concreto rischio di apertura di procedure d’infrazione contro L’Italia. Il testo non tiene conto  dei  numerosi pareri scientifici acquisiti anche dalla stessa Commissione e non risponde alle richieste degli agricoltori circa la necessità di attuare misure di prevenzione dei danni da fauna ma sfrutta questo disagio per adottare misure che servono solo a favorire la lobby venatoria che chiede di sparare sempre di più senza preoccuparsi delle conseguenze”.

Basta far regali ai cacciatori sacrificando la biodiversità

Con queste nette parole ENPA, LAC, LAV, Legambiente, LIPU e WWF Italia, lanciano l’allarme su un testo che ha l’unico intento di consentire ai cacciatori di esercitare il loro passatempo senza più alcun limite. Se il testo venisse approvato si cancellerebbe il principio secondo cui prima di ricorrere al fucile devono essere attuati i cd “metodi ecologici”,  e le attività di “controllo” della fauna selvatica sarebbero affidate ai cacciatori, in palese conflitto di interesse (come si è visto in tema di cinghiali) e rivolte a tutte le specie selvatiche (si pensi che per parte del mondo venatorio lupi, cormorani e addirittura aironi e fenicotteri sono considerate specie “nocive” da “gestire” con le fucilate). I pareri scientifici sarebbero inoltre rilasciati da istituti regionali che fanno capo alla politica locale, la stessa che oggi emana calendari venatori che vengono puntualmente dichiarati illegittimi dai TAR. Il più importante Istituto nazionale, l’ISPRA, che svolge una fondamentale funzione di garanzia, sarebbe del tutto escluso e sarebbe violata la competenza esclusiva dello Stato in tema di tutela della fauna selvatica prevista dalla Costituzione.  E, paradossalmente, il testo approvato afferma che tutto questo non avrebbe nulla a che vedere con la “Caccia”

“Non ci sorprende che questo testo delirante sia stato proposto da una parlamentare accanita cacciatrice, per anni presidente di associazioni di cacciatori e portabandiera delle peggiori istanze di “caccia selvaggia”. E’ invece incomprensibile e ancor più grave che gli altri parlamentari che siedono in Commissione Agricoltura della Camera lo abbiano approvato nonostante le gravissime previsioni incostituzionali che contiene. Per questo chiediamo al Ministro Cingolani di assumere una posizione di netta contrarietà e ai parlamentari di tutti i partiti di ritirare con urgenza e senza tentennamenti, questo ennesimo e gravissimo attacco alla fauna selvatica che, per l’argomento dietro cui si nasconde, strumentalizza anche gli agricoltori e i loro problemi – dichiarano le associazioni Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu e WWF”.

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