Passi avanti per la regolamentazione della pesca ricreativa

Il Decreto regolamenta la pesca ricreativa limitando, tra le altre cose, il numero di ami autorizzati per i palangari da 200 a 50

Ok del WWF al Decreto firmato dal ministro Lollobrigida

Il WWF accoglie con favore il decreto del Ministro dell’Agricoltura e Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, che regolamenta la pesca ricreativa limitando il numero di ami autorizzati per i palangari da 200 a 50 e vieta l’impiego di verricelli salpa-reti elettrici o collegati a motori termici. Questa regolamentazione rappresenta un passo significativo verso la tutela delle risorse marine e un segnale positivo dell’impegno dell’Italia nell’implementare la Raccomandazione GFCM/45/2022/12 sulla definizione di un set minimo di regole per una pesca ricreativa sostenibile nel Mar Mediterraneo emessa dalla Commissione Generale Pesca nel Mediterraneo della FAO (CGPM).

Diverse sono state negli ultimi anni le misure volte a ridurre lo sforzo della pesca professionale che hanno permesso di diminuire la percentuale di stock sovrasfruttati nel Mediterraneo dal 73% nel 2020 al 58% nel 2023. Altrettanto non si può dire per la pesca ricreativa, il cui impatto è spesso sottovalutato, e ignorato nella gestione degli stock. Una delle maggiori criticità è la mancanza di una sua quantificazione, nonostante il prelievo effettivo delle risorse sia tutt’altro che trascurabile.

In Italia oltre un milione i pescatori ricreativi in mare

Si stima infatti che in Italia ci siano circa 1.24 milioni di pescatori ricreativi in mare che catturano più di 22 tonnellate all’anno di risorse ittiche. In alcuni casi, si registrano catture ben al di sopra dei limiti giornalieri. Nel nord-ovest del Mar Adriatico, per esempio, le catture ricreative potrebbero ammontare a circa il 30-45% degli sbarchi della piccola pesca locale. Numeri così elevati di pescatori ricreativi, associati a una carenza dei controlli, contribuiscono al prosperare di pratiche illegali, acuendo i conflitti con il settore della pesca professionale, spesso esacerbati dalla concorrenza sleale sul mercato.

Ridurre il numero di ami dei palangari è un primo passo per facilitare i controlli e assicurare che il limite di 5 kg di pescato al giorno per persona sia maggiormente rispettato. WWF incoraggia a proseguire sulla strada intrapresa, sostenendo la possibilità di estendere il divieto di utilizzo di ausili elettrici a tutti gli attrezzi utilizzati dalla pesca ricreativa assicurandone l’effettivo monitoraggio.

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