Sabato 9 marzo a Milano grande festa del bio

“Biologico e Biodiversità, una radice comune per un legame indissolubile”: questo il titolo del dibattito curato da coalizione #CambiamoAgricoltura

Appuntamento a palazzo Giureconsulti

BIOLOGICO E BIODIVERSITÀ, UNA RADICE COMUNE PER UN LEGAME INDISSOLUBILE!

Sabato 9 marzo a Milano grande Festa del Bio a Palazzo Giureconsulti in Piazza dei Mercanti 2 dalle ore 10.15 alle 19.00.

Sarà presente anche la Coalizione #CambiamoAgricoltura con uno stand e un talk dedicato. “Biologico e Biodiversità, una radice comune per un legame indissolubile”: questo il titolo del dibattito curato dalla Coalizione #CambiamoAgricoltura per informare e sensibilizzare il pubblico della Festa del Bio, in programma sabato 9 marzo a Palazzo Giureconsulti a Milano, sull’importanza della tutela della natura.

L’agricoltura biologica e la biodiversità, intesa sia come biodiversità selvatica che come agro-diversità, sono infatti tra loro legate a filo doppio.
Da una parte i servizi ecosistemici offerti dalla biodiversità, come l’impollinazione e la fertilità del suolo, nonchè la varietà di semi e razze, sono una delle componenti fondamentali del metodo biologico, che non significa solo eliminazione dei pesticidi di sintesi ma anche un lavoro quotidiano con e non contro la natura.
Dall’altra, proprio grazie a questa attenzione degli agricoltori e allevatori biologici, la biodiversità può tornare a popolare le nostre campagne.

Nel corso del talk verrà fornito un quadro dello stato di salute della biodiversità e presentati i valori e le opportunità dell’agricoltura biologica per la transizione agroecologica del settore primario, con interventi di Federica Luoni della Lipu, Aaron Iemma del WWF Italia, Giuseppe de Santis di Rete Semi Rurali e di Elisa Bona dell’Università del Piemonte Orientale, moderati da Nicholas Bawtree, direttore responsabile della rivista Terra Nuova.

Un tema, quello del rapporto tra agricoltura e biodiversità, di forte attualità alla luce delle vicende di cronaca delle ultime settimane che hanno visto da un lato la rinuncia alle ambizioni ambientali della Pac e all’archiviazione del regolamento dei pesticidi da parte della Commissione europea e dall’altra approvazione, da parte del Parlamento europeo, della Nature Restoration Law i cui articoli 8 e 9 sono dedicati rispettivamente alla tutela degli insetti impollinatori e al ripristino della natura nelle aree agricole.

Appare dunque evidente come per poter raggiungere i target previsti dal regolamento, che gli Stati Membri devono fare proprio attraverso la redazione di un Piano Nazionale di ripristino, sia indispensabile un’alleanza tra agricoltori, società civile e istituzioni.

Agricoltura biologica

E questo non può che iniziare da chi pratica agricoltura biologica che è, oggi, il modello di produzione che non solo elimina gran parte degli impatti negativi dell’agricoltura convenzionale sull’ambiente ma produce e mantiene servizi ecosistemici fondamentali per tutta l’economia, come nel caso dell’impollinazione, dell’aumento della biodiversità e fertilità del suolo, della disponibilità di acqua potabile, della riduzione delle emissioni dei gas climalteranti.

“Produrre con e non contro la natura è possibile – dichiarano le associazioni di CambiamoAgricoltura -Le aziende agricole che hanno già messo al bando l’uso dei pesticidi hanno le condizioni ideali per lavorare sul ripristino di ecosistemi complessi e resilienti che possono contribuire a difendere meglio le produzioni da reddito dagli eventi estremi del cambiamento climatico ed arrestare la perdita di biodiversità.”

In Italia il 18,7% della superficie agricola utilizzata (SAU) è gestita con i metodi dell’agricoltura biologica e il Piano Strategico nazionale della nuova Politica agricola comune (Pac) dell’Unione europea fissa un obiettivo ambizioso ma realistico: raggiungere il 25% della Sau certificata entro il 2027, anticipando di tre anni l’obiettivo europeo delle Strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030.

“Raggiungere questi obiettivi non sarà una missione impossibile – concludono le Associazioni di #CambiamoAgricoltura – se gli agricoltori intraprenderanno una direzione comune cogliendo le opportunità offerte dalla programmazione nazionale della nuova Pac, che ha quasi raddoppiato le risorse finanziarie disponibili, e i cittadini, con le loro scelte di consumo responsabili li sosterranno.”

Maggiori informazioni sulla Festa del Bio di Milano qui >>

Roma, 7 marzo 2024
CambiamoAgricoltura è una coalizione nata nel 2017 per chiedere una riforma della PAC che tuteli tutti gli agricoltori, I cittadini e l’ambiente. Aderiscono alla Coalizione oltre 90 sigle della società civile ed è coordinata da un gruppo di lavoro che comprende le maggiori associazioni del mondo ambientalista, consumerista e del biologico italiane che aderiscono ad organizzazioni europee (Associazione Consumatori ACU, AIDA, AIAB, AIAPP, Associazione Italiana Biodinamica, CIWF Italia Onlus, FederBio, ISDE Medici per l’Ambiente, Legambiente, Lipu, Pro Natura, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia e WWF Italia). E’ inoltre supportata dal prezioso contributo di Fondazione Cariplo.

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