Senza Natura non c’è cibo

Più di 90 grandi imprese europee sostengono la proposta di una nuova legge UE per il ripristino della natura

Più di 90 grandi imprese europee sostengono la proposta di una nuova legge UE per il ripristino della natura

Oltre 90 aziende chiedono agli europarlamentari di non tradire gli agricoltori che stanno affrontando un collasso senza precedenti dei nostri ecosistemi e gli impatti del cambiamento climatico

Il WWF oggi chiederà agli europarlamentari italiani di votare a favore della Nature Restoration Law: dal ripristino della natura dipende la nostra sopravvivenza

Più di 90 tra le più grandi aziende europee che operano nei settori di consumo, finanza ed energia, tra cui Nestlé, Unilever e IKEA, oggi uniscono le loro voci per chiedere che sia approvata la Legge europea sul Ripristino della Natura (Nature Restoration Law) anche a tutela dei loro interessi commerciali. La Nature Restoration Law propone di adottare misure di ripristino su almeno il 20% del territorio e dei mari europei entro il 2030 e di riparare tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050 al fine di garantire il recupero e la resilienza della natura e della biodiversità nel lungo periodo. La biodiversità è cruciale per la sicurezza alimentare, poiché rende i raccolti più resilienti ai parassiti e alle malattie, oltre che ai cambiamenti climatici.  

58 grandi aziende hanno anche firmato una dichiarazione in cui chiedono “l’urgente adozione di una legge europea sul Ripristino della Natura che sia ambiziosa e vincolante per riportare la natura in Europa”, ricordando che siamo tutti azionisti della natura. Questa mobilitazione segue quella di una coalizione di altre 48 imprese che hanno firmato una lettera aperta in cui avvertono che “le imprese e le istituzioni finanziarie dipendono dalla natura e hanno un ruolo vitale da svolgere nella conservazione e nel ripristino della natura e nella transizione verso un’economia nature-positive. Azioni rapide e su scala possono verificarsi solo se supportate da politiche e normative ambientali ambiziose che trasformano i nostri sistemi economici, fiscali e legislativi”. Queste grandi aziende hanno voluto mettere in guardia sulle conseguenze anche economiche che avrebbe la bocciatura della Nature Restoration Law, la prima legislazione a livello europeo che fissa degli obiettivi vincolanti per i governi per il ripristino dei nostri ecosistemi degradati.

È significativo che delle grandi multinazionali avvertano l’esigenza di schierarsi a fianco di tante ONG per chiedere l’approvazione di questa Legge. Ed è auspicabile che la politica ascolti queste voci che da ambienti differenti chiedono una svolta decisa. Mentre grandi aziende, reti di imprese, agricoltori e attivisti uniscono le forze per spiegare perché il futuro è verde, coloro che si oppongono alla Nature Restoration Law nel centrodestra finiscono per danneggiare sia gli affari che l’ambiente. Al riguardo è scoraggiante vedere la posizione adottata dal Partito Popolare Europeo in linea a quella dei Conservatori e Riformisti Europei e della destra di Identità e Democrazia: in questo modo si minano le basi della maggioranza che ha operato nel Parlamento Europeo negli ultimi anni e il cui programma è stato il Green Deal che ha nella Nature Restoration Law è un pilastro fondamentale.

Il WWF Italia oggi farà un nuovo appello agli europarlamentari italiani che si riuniranno in Commissione Ambiente il prossimo 15 giugno, per chiamarli a votare a favore della Nature Restoration Law, sfatando con argomenti scientifici le fake news fatte circolare ad arte da chi si oppone a questa legge essenziale per la nostra vita e il nostro sviluppo.

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