Oggi entra in vigore l’obbligo di apporre un sigillo di garanzia su ogni esemplare di tonno rosso sbarcato in porto proveniente da tutte le attività di pesca professionale. Per il WWF si tratta di un’importante misura che rafforza la tracciabilità e la trasparenza della filiera ittica e rappresenta un ulteriore strumento per contrastare la pesca illegale di una specie iconica e di grande valore commerciale come il tonno rosso.
La pesca di questa specie è regolamentata a livello internazionale dall’ICCAT (Commissione Internazionale per la Conservazione dei Tunnidi dell’Atlantico), di cui l’Unione Europea è Parte Contraente. Tra le misure adottate dall’organismo, il Certificato Elettronico di Cattura (eBCD) assegna un codice univoco a ogni esemplare catturato ed immesso sul mercato, garantendo la tracciabilità e la trasparenza lungo tutta la catena di approvvigionamento.
L’obbligo introdotto dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste permetterà che questo codice univoco sia da ora in poi visibile in ogni fase della commercializzazione, diventando così un disincentivo alla vendita di tonno rosso pescato e sbarcato illegalmente e un supporto in più per tutti i consumatori più consapevoli (in costante crescita) che attraverso le loro scelte sanno di poter dare un apporto positivo alla biodiversità e anche al mercato.
“Contrastare la pesca illegale attraverso sistemi efficaci di tracciabilità è essenziale per consolidare il positivo trend di recupero della specie. Grazie a una gestione rigorosa, in meno di vent’anni il tonno rosso è passato da una situazione prossima al collasso a livelli di abbondanza vicini ai massimi storici”, afferma Giulia Prato, responsabile Programma Mare del WWF Italia.