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© F.Cianchi

Gli stagni dell'Oasi

All’interno dell’area protetta del Bosco WWF di Vanzago esistono diversi
stagni, sia naturali che realizzati artificialmente negli ultimi anni per incrementare la diversità biologica.


Collegati al lago, vi sono due piccole paludi; quando l’acqua del lago è al colmo della sua capienza, questa fluisce verso le paludi, dette anche lanche, appositamente create negli anni ’90 per variare ulteriormente gli habitat offerti dalla riserva naturale.
In queste un sottile strato d’acqua copre a tratti il terreno, rendendolo umido e pantanoso, e rende così possibile la vita per specie particolarmente esigenti come i limicoli, i piccoli trampolieri del fango.


Ma il vero ospite d’eccezione di questi ambienti d’acqua bassa è la tartaruga
palustre (Emys orbicularis), ormai estinta da molti bacini della pianura padana e presente nell’oasi dove si riproduce regolarmente.


Fra gli anfibi che popolano le piccole aree umide, specie se prive di pesci, sono presenti due specie di tritoni, il crestato ed il punteggiato. Sono inoltre presenti la rana verde, il rospo smeraldino e il rospo comune. Piuttosto comune è infine la raganella, piccola rana arborea presente a Vanzago con la sottospecie endemica italiana Hyla intermedia.


Fra la flora tipica di questi ambienti c’è il quadrifoglio acquatico, la violetta d’acqua, la calta palustre, la tifa e l’ananas d’acqua, una pianta galleggiante nota per il suo ciuffo emergente che ricorda quello dell’ananas.

Contenuti multimediali

Le opere degli studenti

Grazie al progetto “AmbiTour – Valorizzazione e Conservazione dell’Ambiente e del Territorio” gli studenti del Liceo Artistico Statale di Brera hanno visitato l’Oasi WWF di Vanzago e realizzato delle opere legate al rapporto tra la natura e la città di Milano

Le colonnine intelligenti presenti in oasi sono state realizzate grazie al progetto “AmbiTour – Valorizzazione e Conservazione dell’Ambiente e del Territorio” in collaborazione con la Fondazione WWF Italia, il Liceo Brera di Milano, l’Università Bicocca di Milano e grazie al finanziamento di Fondazione Cariplo.

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