Ghepardo

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  • 113km/h
    è la velocità massima raggiunta dal ghepardo.
  • 7.100
    è il numero di individui maturi in natura.
  • 50%
    dei ghepardi sopravvive ai primi tre mesi di vita.

L’ABC DELLA SPECIE

Il ghepardo forma normalmente gruppi familiari composti dalla madre con i cuccioli; i fratelli, una volta raggiunta la maturità e abbandonata la madre, possono restare uniti per anni, cacciando insieme. Il ghepardo ha un corpo slanciato e aerodinamico che gli permette scatti a una incredibile velocità quando si lancia a caccia delle sue prede, costituite da antilopi di diverse specie, mammiferi più piccoli e alcuni uccelli. Vive nelle aree aperte di savana dove la sua tecnica di caccia ha le migliori probabilità di successo.

La sua strategia di predazione consiste in un lento avvicinamento alla preda, con l’inseguimento che inizia solo quando giunge ad una distanza di poche decine di metri. L’uccisione della preda avviene rapidamente per soffocamento con un morso alla gola. Il ghepardo deve uccidere e consumare la preda rapidamente per evitare l’arrivo di predatori come leoni, iene e leopardi che possono sottrargliela facilmente.

La sua sagoma e il suo caratteristico mantello giallo con piccole e singole macchie nere, diverse da quelle ‘composte’ del leopardo, lo rende inconfondibile nella savana africana. Le femmine sono di circa il 10-20% più leggere dei maschi. I cuccioli vivono con la madre fino a 13-20 mesi di età. 

CARATTERISTICHE E CURIOSITÀ

I cuccioli mostrano un caratteristico mantello scuro e grigio sul dorso, che ne aumenta la capacità di nascondersi negli ambienti aperti di savana. 

Il ghepardo caccia quasi esclusivamente di giorno, ma è stato osservato in attività anche di notte. L’area utilizzata per la caccia è estesa e può essere frequentata da diversi individui. 

La lunga coda funziona da bilanciere durante la corsa, ma ha anche una funzione di comunicazione tra cuccioli e adulti, quando la tengono eretta mentre camminano tra l’erba alta. La punta della coda varia di colorazione individualmente, dal bianco al nero. 

LE MINACCE

Le principali minacce per questo felino sono il bracconaggio, la perdita di habitat e il commercio illegale. Da anni il ghepardo viene perseguitato per la sua pelliccia o per essere esibito come trofeo o venduto come animale da compagnia. A ciò si aggiunge l’espansione degli insediamenti umani e la diminuzione di estensione degli habitat naturali, convertiti in terre coltivate, che provoca anche una riduzione del numero di prede per il felino.

L’insufficiente numero di prede spinge molto spesso il ghepardo a predare gli animali da allevamento delle popolazioni locali, entrando di conseguenza, in conflitto con le stesse.

Infine, altri fattori che minacciano l’esistenza del ghepardo sono da una parte l’incrocio tra esemplari consanguinei, causato dalla sempre maggiore rarefazione delle popolazioni in natura, con conseguente perdita di variabilità genetica e una diminuzione della vitalità delle cucciolate, e dall’altra la competizione con gli altri predatori, come leoni, iene e leopardi, che uccidono i cuccioli e cacciano le loro stesse prede. 

COSA FA IL WWF

Siamo impegnati nella salvaguardia dei grandi felini nei loro ambienti naturali, per il ruolo ecologico di predatori e il loro significato simbolico. Attraverso la rete di organizzazioni nazionali e i programmi internazionali, lavoriamo costantemente per l’istituzione, la gestione e l’efficacia delle aree protette. In molti Paesi africani siamo riusciti a far istituire “corridoi ecologici” tra le aree protette che permettono ai ghepardi di muoversi con minori rischi.

Sin dalla fondazione negli anni ‘60, combattiamo il bracconaggio nei confronti delle specie selvatiche, anche attraverso l’attività del TRAFFIC che vigila sul commercio illegale. Oltre a ciò, collaboriamo con le comunità locali per promuovere un turismo sostenibile, per evitare l’afflusso eccessivo dei turisti e favorire forme di economie locali che possano mitigare il conflitto con i predatori selvatici, limitare il bracconaggio e frenare la perdita di habitat. 

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