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Incidente con l’orso in Trentino: no all’ordinanza di abbattimento

Dopo l’incidente avvenuto ieri sera fra due persone, padre e figlio, e un orso sul monte Peller in Val di Non, sembra che la provincia di Trento voglia gestire la presenza di orsi e lupi seguendo ancora una…

Dopo l’incidente avvenuto ieri sera fra due persone, padre e figlio, e un orso sul monte Peller in Val di Non, sembra che la provincia di Trento voglia gestire la presenza di orsi e lupi seguendo ancora una volta le logiche di rimozione o abbattimento.

Il WWF Italia è molto dispiaciuto per l’accaduto e augura ai due feriti una pronta guarigione. Tuttavia, le dinamiche dell’incidente non sono ancora chiare e in mancanza di alcuni elementi fondamentali per definire cause e responsabilità dell’accaduto, ad esempio l’eventuale presenza di cuccioli o altre motivazioni che possono aver spinto l’orso a ferire le due persone (come previsto dal Piano d’Azione per la Conservazione dell’Orso sulle Alpi PACOBACE), l’emanazione di ordinanze di abbattimento appare una scelta improvvida e fuori luogo.
Per questo motivo il WWF diffida la Provincia di Trento dal procedere in tal senso, mentre la invita a rafforzare le iniziative di educazione e sensibilizzazione in tutti i territori dove vive il plantigrado.

Esistono infatti alcune buone regole di comportamento e di prudenza che devono essere rispettate sempre, in particolare quando si ha la consapevolezza di trovarsi in aree popolate da orsi, che possono ridurre moltissimo la probabilità di incontri e incidenti: restare sui sentieri, parlare a voce alta, tenere il proprio cane al guinzaglio, non avvicinarsi alla fauna selvatica, restare fermi e non colpire gli animali in caso di incontri ravvicinati: tali precauzioni sono tanto più valide quando ci si muove in aree di presenza di femmine con piccoli, quali la zona ove l’incidente è accaduto (dati Provincia Autonoma di Trento, Servizio Foreste e Fauna).

La coesistenza fra uomini e animali selvatici si costruisce giorno per giorno, in maniera intelligente e mirata, attraverso la prevenzione dei conflitti e il rispetto di semplici e logiche regole di comportamento. 
Proprio per questo nei prossimi giorni (nonostante il Covid-19 e nel massimo rispetto delle norme) ripartirà il progetto europeo Pasturs per facilitare la convivenza fra grandi carnivori e pastori, in cui 30 volontari si trasferiranno in 10 alpeggi per affiancare i pastori nelle loro attività quotidiane di gestione e protezione delle greggi. Giunto ormai alla sua quinta edizione, il progetto è coordinato da Eliante in collaborazione con WWF Italia e Bergamo-Brescia, il Parco delle Alpi Orobie e Coldiretti Bergamo, con il supporto di Regione Lombardia.

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