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Boom di volontari per il cervo sardo

Oltre 150 gli iscritti al censimento del 12 e 13 settembre nella Riserva WWF di Monte Arcosu, in Sardegna

Oltre 150 iscritti alle attività in programma il 12 e 13 settembre a Monte Arcosu

Oltre 150 volontari riuniti sulle tracce del cervo sardo. Sono già tutti esauriti i posti per il censimento al bramito del cervo sardo nella Riserva WWF di Monte Arcosu, cuore pulsante del Parco Regionale di Gutturu-Mannu.

L’evento si terrà venerdì 12 e sabato 13 settembre, dalle 16 alle 22. Il censimento è organizzato dalla Fondazione WWF Italia con il supporto di Domus de Luna nell’ambito del progetto “Oasi WWF del Cervo e della Luna” e si avvarrà della collaborazione delle Università di Sassari (Corso di laurea internazionale in Wildlife Management Conservation and Control) e di Cagliari. L’attività è volontaria e aperta a tutti gli appassionati maggiorenni (esperti e non) desiderosi di fare una splendida esperienza di carattere scientifico e culturale.

I partecipanti saranno in affiancamento, per una o due sere, agli esperti operatori WWF nelle operazioni di conteggio attraverso l’ascolto delle tipiche vocalizzazioni dei maschi adulti in amore (bramiti), anche grazie all’utilizzo di un’apposita app sviluppata in collaborazione con il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.

L’impegno del WWF per il cervo sardo

Il cervo sardo è una rara sottospecie (Cervus elaphus corsicanus) del cervo europeo. Alla fine degli anni Sessanta la sua presenza in Sardegna era gravemente compromessa: si contavano non più di cento individui e quasi tutti nella grande Riserva di caccia di Monte Arcosu dell’ENI a ovest di Cagliari, decimati dai bracconieri.

Nel 1967, il neonato WWF lanciò l’Operazione “Cervo sardo” e quando nel 1985, i 3.000 ettari della Riserva di caccia vennero messi in vendita, l’associazione, sotto la guida di Fulco Pratesi, lanciò un’imponente campagna di raccolta fondi per poterne entrare in possesso. La sfida, grazie al contributo di donatori, soci e anche della Comunità europea, fu vinta e nacque la Riserva WWF di Monte Arcosu con l’obiettivo di tornare a far crescere la popolazione di questo prezioso ungulato. Oggi i cervi sardi nell’area di Monte Arcosu sono più di 2.000, in tutta la Sardegna oltre 10.000 e sono serviti a ripopolare anche la Corsica, dove si erano estinti nel 1970, segno che invertire la rotta è possibile.

Quella dedicata al cervo sardo è stata una grande operazione di conservazione. Il risultato di una strategia vincente, che ha unito la concretezza degli obiettivi, l’efficacia della comunicazione, l’adesione di enti pubblici, privati e tanti cittadini. Ci ha insegnato molto, intanto che non bisogna mai darsi per vinti. Soprattutto in una regione, come quella sarda, dove c’è ancora tantissimo da fare, e non è sempre facile intervenire

Antonio Canu, delegato WWF per la Sardegna
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    Guarda l'episodio della docuserie Green storytellers “Into The Wild” dedicato al Cervo sardo e girato all’Oasi WWF di Monte Arcosu

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