Nel 2016 che si chiude e che dà segnali incoraggianti per il panda, per la prima volta “declassato” da “Endangered” (minacciato) a “Vulnerable” (vulnerabile) e per la tigre, per la prima volta in sensibile crescita numerica nell’ultimo secolo (3.890 contro le 3.200 del 2010), il WWF ha ingaggiato una vera e propria guerra aperta contro i bracconieri. Negli ultimi 9 anni in Sudafrica il bracconaggio di rinoceronti è aumentato del 9.000%, mentre secondo il “Great elephant census” in soli sette anni un terzo di tutti gli elefanti di savana è caduto vittima dei bracconieri. Situazioni di tale portata richiedono infatti mezzi straordinari e il WWF dal 2012, con il sostegno di Google, sta testando promettenti tecnologie anti-bracconaggio. In Namibia e Malawi numerosi droni sorvolano i parchi nazionali, mentre gli specchi d’acqua delle zone protette vengono monitorate con sistemi di videosorveglianza. In Kenia, grazie a particolari termorilevatori, gli esperti possono individuare i bracconieri anche di notte, e bloccarli prima che uccidano grazie all’intervento dei guardiaparchi. Il WWF sta inoltre sperimentando un sistema di sensori da inserire nelle corna degli animali grazie ai quali è possibile seguire le tracce dei bracconieri.
Intanto in Vietnam una grande campagna di sensibilizzazione contro l’uso del corno di rinoceronte, con testimonial come David Beckham e il Principe William, sta portando i primi, significativi risultati, visto che negli ultimi anni la domanda di questi prodotti sul mercato è decisamente diminuita.
Buone idee contro il bracconaggio
Nel 2016 che si chiude e che dà segnali incoraggianti per il panda, per la prima volta “declassato” da “Endangered” (minacciato) a “Vulnerable” (vulnerabile) e per la tigre, per la prima volta in sensibile crescita numerica nell’ultimo secolo…