Era un cacciatore spietato e senza scrupoli che non esitava a uccidere un’orsa davanti ai suoi cuccioli. Oggi affronta le montagne della Cina nord-orientale, al confine con la Russia, senza fucile e con una sola missione: proteggere gli ultimi esemplari di tigri siberiane ancora in libertà nel paese più popolato del mondo.Ma da quando ha appeso la carabina al chiodo, 13 anni fa, Liang Fengen non ha incrociato una sola volta gli splendidi animali che è incaricato di proteggere. Non è un caso. In libertà ne restano solo 540, dispersi su un territorio immenso che si estende dalla Cina nord-orientale all’estremo oriente russo e, forse, sino alla Corea del Nord.
Ad Harbin, in Manciuria, un parco vanta il più grande allevamento di tigri siberiane con oltre 500 esemplari, malinconicamente addestrati per spettacoli a uso dei turisti che si passano i cuccioli di mano in mano. Alcune organizzazioni ecologiste sospettano che gli allevatori vendano illegalmente le ossa delle tigri morte dato che l’alcol a base di ossa di tigre è molto ricercato in Asia, per le sue solite presunte virtù terapeutiche.
Il commercio delle ossa di tigre è vietato dal 1993.Per difendere gli ultimi esemplari ancora liberi Liang, 61 anni, deve contentarsi di seguire le tracce e le orme delle tigri siberiane, il felino più grande attualmente sulla superficie del globo. Un esemplare maschio può misurare oltre 3 metri e mezzo di lunghezza, essere alto un metro e 20 al garrese e arrivare a 350 chili.Ripensando alla sua vita precedente l’ex bracconiere, che vive in una modesta abitazione ai piedi delle montagne della provincia di Heilongjiang, al confine russo, non può dimenticarne la crudeltà.
È stato il WWF a sensibilizzarlo sulla necessità di proteggere la tigre, animale ad altissimo rischio estinzione e a mettere a frutto le sue conoscenze di abilissimo bracconiere.Ora la sua vita è radicalmente cambiata, proprio grazie alla tigri siberiane: grazie alla sua esperienza sul terreno, ora è in grado di cogliere tutti i rischi.”È un problema da inserire in una prospettiva più ampia”” dichiara Liang. “”La scomparsa di una specie per innescare una grave serie di problemi lungo tutta la catena alimentare. Da quando ho iniziato questa professione, mi sono reso conto di che cosa significa veramente una catena alimentare. Se la tigre siberiana scompare, altre specie finiranno per diventare a rischio”. (ANSA)
Cina, da bracconiere a ranger per difendere la tigre
Era un cacciatore spietato e senza scrupoli che non esitava a uccidere un’orsa davanti ai suoi cuccioli. Oggi affronta le montagne della Cina nord-orientale, al confine con la Russia, senza fucile e con una sola missione: proteggere gli…