Pandanews

Ancora due Ibis eremita uccisi a fucilate

Due di questi rarissimi uccelli sono stati abbattuti il 16 ottobre a Dubino (Provincia di Sondrio), poco dopo aver attraversato il confine durante la migrazione

Il bracconaggio continua a decimare una specie vicina all’estinzione

Due Ibis eremita (Geronticus eremita), appartenenti ad una specie in pericolo critico di estinzione — scomparsi in Europa nel XVII secolo e reintrodotti grazie a un progetto di conservazione LIFE riconosciuto a livello mondiale — sono stati abbattuti il 16 ottobre a Dubino (Provincia di Sondrio, Lombardia), poco dopo aver attraversato il confine durante la migrazione. Un intervento immediato da parte delle autorità è stato possibile grazie alla stretta collaborazione tra l’associazione Waldrappteam, che gestisce il progetto, i Carabinieri Forestali e la Riserva Naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola.
I due Ibis, Zoppo e Zaz, facevano parte del progetto LIFE20 Ibis eremita, che vede Natura Viva come suo unico partner italiano ed è finanziato dall’Unione Europea. Si tratta infatti della prima iniziativa al mondo volta a ristabilire una specie migratrice nel suo storico areale europeo, ripristinando un comportamento migratorio culturale ormai perduto. Dal 2004, giovani Ibis allevati dall’uomo vengono guidati dalle colonie riproduttive che si trovano a nord delle Alpi fino al sito di svernamento in Toscana (Oasi WWF di Orbetello), assicurando che imparino la rotta migratoria per i viaggi futuri.

La storia dei due Ibis

Zoppo era un pionere tra questi uccelli. Nel 2017 aveva seguito con successo un ultraleggero da Überlingen, attraversando le Alpi fino all’Italia. Nel 2020 era diventato il primo Ibis eremita sessualmente maturo, dopo oltre 400 anni, a tornare indipendentemente nel sito di riproduzione sul Lago di Costanza. Un traguardo di inestimabile importanza per la creazione di una nuova colonia europea.
Zaz, nata in natura a Überlingen nel maggio 2025, stava imparando quest’anno la rotta migratoria proprio da Zoppo — seguendolo passo dopo passo nel suo primo viaggio verso sud. All’inizio di ottobre 2025, la coppia aveva lasciato il sito riproduttivo ed era entrata in Svizzera, tentando più volte di attraversare le Alpi nel Cantone dei Grigioni. Il 16 ottobre, erano finalmente riusciti a superare la dorsale alpina principale nei pressi del Piz Gallagiun, a quasi 3.000 metri di altitudine. Poco dopo, si erano posati in un prato nei pressi di Dubino per cercare cibo — e sono stati uccisi a fucilate meno di un’ora dopo essere entrati in Italia.

Quasi tutti gli Ibis eremita del Progetto sono equipaggiati di trasmettitori GPS, che ne consentono il monitoraggio in tempo reale. Ciò ha permesso a Waldrappteam di allertare immediatamente le autorità. I Carabinieri Forestali di Lecco e Sondrio, con il supporto della Riserva Naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola, hanno avviato un’indagine approfondita e recuperato i trasmettitori dei due Ibis. Sono stati sequestrati armi, munizioni, dispositivi elettronici ed una licenza di caccia ad un sospettato, che ora dovrà rispondere di accuse tra cui uccisione di fauna protetta e possesso illegale di armi.

Ibis eremita in volo


Il bracconaggio mette a rischio specie già minacciate

Dure condanne arrivano anche dai vertici del mondo della conservazione.
“Il bracconaggio resta la minaccia più grave per l’Ibis eremita in Italia,”
ha affermato il Dr. Johannes Fritz, Direttore di Waldrappteam Conservation & Research. “L’uccisione di due Ibis eremita a meno di un’ora dal loro arrivo in Italia è un promemoria doloroso della grave minaccia che il bracconaggio rappresenta per la biodiversità e dell’urgenza di combattere questo crimine.”
L’episodio avviene in un momento di forte preoccupazione riguardo al Disegno di Legge 1552, una proposta legislativa italiana che mira ad estendere la stagione venatoria anche a periodi cruciali per le specie migratrici.
Un grazie ai Carabinieri Forestali ed alla Riserva Naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola per la loro azione rapida e professionale. Questo caso evidenzia l’importanza della collaborazione coordinata tra organizzazioni di conservazione, forze dell’ordine, autorità e volontari — in linea con l’Articolo 9 della Costituzione italiana, che impegna la Repubblica a proteggere la natura e la biodiversità per le generazioni future.

La natura chiama. E a volte scrive anche. Iscriviti alla newsletter WWF

Utilizziamo cookie tecnici, indispensabili per permettere la corretta navigazione e fruizione del sito nonché, previo consenso dell’utente, cookie analitici e di profilazione propri e di terze parti, che sono finalizzati a mostrare messaggi pubblicitari collegati alle preferenze degli utenti, a partire dalle loro abitudini di navigazione e dal loro profilo. È possibile configurare o rifiutare i cookie facendo clic su “Configurazione dei cookie”. Inoltre, gli utenti possono accettare tutti i cookie premendo il pulsante “Accetta tutti i cookie”. Per ulteriori informazioni, è possibile consultare la nostra cookies policy.