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Oasi WWF, quando natura e agricoltura vanno a braccetto

Decine gli eventi a tema organizzati fino al 5 giugno durante la Primavera delle Oasi WWF

Decine gli eventi a tema nelle Oasi WWF

Chi l’ha detto che la natura è nemica dell’agricoltura? Nulla di più falso, quando l’agricoltura coglie il valore aggiunto che la biodiversità rappresenta per garantire prodotti di qualità, in armonia con il territorio. Esempio di tutto ciò è rappresentato dalle Oasi WWF, dove da anni vengono portate avanti piccole produzioni biologiche, non intensive e spesso rigenerative, ovvero che anziché sottrarre risorse all’ambiente contribuiscono ad aumentarne biodiversità e resilienza.

Perché se da un lato una natura in salute è indispensabile per l’agricoltura, mantenendo fertili i suoli, riciclando nutrienti in eccesso, garantendo l’impollinazione e il controllo naturale dei parassiti, dall’altro molte aree del paesaggio rurale italiano, plasmate da secoli di agricoltura tradizionale, rappresentano oggi elevatissimi valori di biodiversità, ospitando specie che negli ultimi decenni hanno subito nella maggior parte delle aree agricole una forte regressione a causa dell’intensificazione dell’agricoltura, utilizzo dei pesticidi e semplificazione del paesaggio.

In occasione della Primavera delle Oasi, che dal 21 aprile e fino al 5 giugno – Giornata Mondiale dell’Ambiente – offrirà centinaia di esperienze da godere grazie ad un’immersione totale nelle sue 100 aree protette, il WWF Italia ha raccolto alcuni esempi.

Esempi di agricoltura nelle Oasi

All’Oasi WWF di Ripa Bianca di Jesi (AN) buona parte dell’area protetta è rappresentata da coltivi, che beneficiano della disponibilità idrica e regolazione delle temperature garantita da un ecosistema fluviale in salute, con aree golenali e vegetazione riparia in grado di ospitare impollinatori e altre specie essenziali per le colture, mentre la presenza del cinghiale viene gestita grazie ad opere di prevenzione e dal ritorno del suo predatore naturale, il lupo.

Oasi Lago di Penne L. Biancatelli

All’Oasi Lago di Penne (PE) si è sviluppata invece una vera e propria filiera, in cui prodotti biologici come farro e grani antichi, olii e legumi sono stati commercializzati con un marchio, Terre dell’Oasi, in grado di valorizzare un intero territorio e il suo legame con la natura.

Ripa Bianca, l’orto dei nonni

All’Oasi WWF di Pian Sant’Angelo (VT) i paesaggi agricoli tradizionali, con coltivazioni di cereali, ma anche di miele e di nocciole biologiche, hanno mantenuto elevatissimi valori di biodiversità, tanto da essere riconosciuta come Monumento Naturale. All’Oasi dei Ghirardi (PR) il focus è invece sull’importanza dei prati pascolo, ricchissimi di specie e purtroppo in regressione in molte aree d’Italia, mantenuti tali grazie ad attività di pascolo ovino a basse intensità e dove si mettono in campo quotidianamente metodi tradizionali di prevenzione di possibili danni da grandi carnivori, grazie a cani da conduzione e guardiania e la costante presenza dell’allevatore. All’Oasi di Valpredina (BG), l’azienda agricola omonima produce olio extra vergine biologico, miele biologico ed erbe officinali essiccate per tisane e infusi, tutte che beneficiano degli interventi di conservazione e restauro ecologico a favore di impollinatori, anfibi e degli habitat tipici delle Prealpi, recuperando anche gli antichi muretti a secco.

Le Oasi affiliate

Ma è nella rete di Oasi Affiliate WWF, aree dall’elevato valore ecologico gestite da privati secondo rigorosi standard WWF, che questo connubio assume valori ancora più significativi.

Nell’Oasi Gregorina (FC) l’agricoltura supporta gli impollinatori con vaste colture dedicate e con attività di agroforestazione e di restauro attivo di zone umide. Nell’Oasi di Martignanello (RM), l’agriforestazione ha recuperato centinaia di alberi da frutto antichi a rischio di erosione genetica, specie arbustive e con specie forestali, creando un continuo virtuoso tra ambienti agricoli e spazi naturali.

L’Oasi Terre dei Bravin (GE) è coltivata con i caratteristici terrazzamenti tipici del paesaggio ligure, con l’obiettivo di preservare e sviluppare la biodiversità agricola locale; senza fitofarmaci o diserbanti; l’unico concime impiegato è quello fornito dagli asini dell’Amiata che pascolano nell’Oasi stessa.

L’Oasi Valle dello Sporeggio (TN) ospita una sorprendente variabilità di nicchie ecologiche, rappresentative della biodiversità tipica dei paesaggi agrari tradizionali, ormai residuali in Trentino. I settori forestali dell’Oasi si combinano con un paesaggio agricolo caratterizzato da colture diversificate, con un’ampia varietà di mele e pere, albicocche, susine, noci e altro, con siepi di separazione verso i campi convenzionali, a cui si associa il frutteto tradizionale antico di Maso Fratton, recuperato come coltura a perdere in collaborazione con il FAI, a disposizione dell’animale simbolo della zona, l’orso bruno, che frequenta con regolarità l’area.

In Toscana, all’Oasi Dynamo (PT) l’ospitalità e la divulgazione di una cultura rispettosa dell’ambiente e di pratiche agricole tradizionali si fondono: qui si aprono prati e pascoli dedicati all’allevamento bovino e suino, mentre le colture sono prevalentemente dedicate ai frutti di bosco, foraggi e grani antichi. Ospitalità agrituristica e natura caratterizzano anche l’Oasi Lignana (PT), area dagli elevati valori ecologici, come per l’Oasi La Malcontenta e il Lupo (PG), dove l’agricoltura aiuta a mantenere habitat seminaturali preziosi, come i prati ricchi di orchidee.

E gli ambienti prativi di un’altra Oasi WWF, quella di Steppe Sarde (SS), hanno da poco confermato nei giorni scorsi la presenza di una specie ormai rarissima in Italia: la gallina prataiola, tipica degli ambienti steppici sempre più rari nel nostro Paese.

Tutte conferme che natura e agricoltura possono andare a braccetto, rappresentando anche occasioni di sviluppo ecoturistico di pregio.

Gli eventi di fine maggio

Il giardino botanico di Orbetello

Nell’ambito della Primavera delle Oasi sono diversi gli eventi di questa settimana in tutta Italia.

Sia il 24 che il 25 Maggio due giornate esclusive all’Oasi Affiliata WWF Gregorina (FC), immersi all’interno dell’Appennino toscoemiliano sarà l’occasione perfetta per imparare a riconoscere la fauna e la flora locali con le guide dell’Oasi grazie a divertenti missioni nei molteplici habitat.

Per chi si trova il Liguria il 24 Maggio a Mele (GE) nell’Oasi Terre dei Bravin sarete accompagnati a scoprire i segreti della biodiversità coltivata, osservando le colture autoctone recuperate dall’estinzione e trascorrendo una giornata in mezzo alla natura in compagnia degli asini dell’Amiata.

Il 25 Maggio all’Oasi WWF Lago di Alviano (TR) un laboratorio ad hoc per i più piccoli fiori gustosi e insetti laboriosi per immedesimarsi ed approfondire ancora di più lo stretto legame ed equilibrio naturale.

Per preservare è importante conoscere, all’Oasi Lago di Serranella (CH) il 25 maggio sarà presentato il Progetto Erasmus+ “Agri Nature Mentor” sulla promozione dell’agricoltura rigenerativa.

Utilizzare le mani e tutti inostri sensi, toccare le piante e conoscerle nelle loro proprietà fino a quelle tintorie. Domenica 25 maggio dopo una giornata alla scoperta dell’Oasi WWF di Ripa Bianca di Jesi (AN) per adulti e piccini un laboratorio creativo “Eco-print”.

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