Il testo in bozza dell’Accordo contiene opzioni diverse: per il WWF, nonostante siano riconosciuti gli elementi che condurranno alle negoziazioni di Parigi, c’e’ il rischio che si decida per il minimo comune denominatore.
“La nostra maggiore preoccupazione e priorità è sulla mancanza nel testo di richiami ad azioni concrete per ‘aggredire’ le emissioni ai livelli pre-2020, necessarie per limitare il riscaldamento globale al limite condiviso di 1.5-2 gradi C°. Sembra che i Governi di oggi pensino tranquillamente di lasciare che ad occuparsi di clima possano essere i governi di domani. Questo sarebbe davvero un incubo”, dice Mariagrazia Midulla, responsabile clima e energia del WWF Italia, che sta seguendo a Lima i negoziati – L’Italia, anche come presidenza UE, punti si’ a un accordo, ma un accordo in linea con le indicazioni della comunita’ scientifica”.