Era rimasta impigliata nelle maglie delle reti a strascico lungo la costa tra Trani e Bisceglie ma fortunatamente l’equipaggio del peschereccio Poseidon se n’è accorto e l’ha recuperata con l’obiettivo di metterla in salvo, affidandola poi al Centro recupero tartarughe marine WWF di Molfetta, diretto da Pasquale Salvemini. Si tratta di un raro esemplare di tartaruga verde (Chelonia mydas), ben più rara in Mediterraneo rispetto alla comune Caretta caretta. La tartaruga verde è infatti specie abituale dei mari tropicali e sub-tropicali.
L’esemplare trovato, di circa 4 anni e circa 30 cm. di carapace, è in buone condizioni e pesa poco più di quattro chili. Al momento è stato ricoverato, per essere sottoposto a controlli clinici, presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Bari, ma appena possibile tornerà a nuotare nel suo habitat naturale.
Nel Mediterraneo sono presenti 3 delle 7 specie note di tartaruga marina. La più comune nei nostri mari è senz’altro la tartaruga comune (Caretta caretta), mentre la tartaruga verde (Chelonia mydas) è meno frequente e per ragioni climatiche preferisce le coste del Mediterraneo orientale, mentre la tartaruga liuto (Dermochelys coriacea) è di comparsa eccezionale nei nostri mari e, a differenza delle altre due, non nidifica sulle coste Mediterranee. La tartaruga verde si caratterizza per una colorazione del carapace variabile tra il verde e il nero. Soprattutto negli Stati Uniti la specie è stata a lungo cacciata per scopi commerciali e in alcune zone la sua popolazione si è fortemente ridotta.