La prima settimana del Giro d’Italia 2025 sta portando i corridori dall’Albania alle porte della Campania, attraversando quindi l’Italia centrale tra colline, coste e altipiani.
Ma il Giro è molto più di una gara ciclistica: è una macchina narrativa, un viaggio collettivo che ogni anno ci ricorda quanto sia variegato e straordinario il nostro territorio. Ogni curva e ogni salita offriranno come sempre uno scorcio su paesi, culture e paesaggi che compongono la nostra identità. E se i borghi, le città d’arte e le tradizioni enogastronomiche sono da tempo protagonisti del racconto televisivo e mediatico del Giro, meno conosciuti — ma altrettanto fondamentali — sono i boschi italiani.
Foreste planiziali, ripariali, mediterranee e montane costeggiano quasi ogni tappa del Giro. Ma non sono solo sfondo: sono sistemi viventi complessi, che forniscono acqua, ombra, biodiversità, aria pulita e resilienza climatica.
Eppure, troppo spesso rimangono invisibili. Per questo Sisef (Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale) e WWF Italia accompagneranno le tre settimane di corsa con tre articoli divulgativi dedicati alle foreste che il Giro sfiorerà, per raccontarne il valore scientifico, ecologico e gestionale.
In questa prima settimana sono tre i luoghi-simbolo:
- il Bosco Pantano di Policoro,
- il Cratere degli Astroni,
- le Gole del Sagittario.
Tre oasi WWF, tre storie di boschi unici, minacciati ma vivi, da conoscere e proteggere.
L’articolo è fruibile a questo link.