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Su ILVA gioco d’azzardo del Governo

Secondo  il Governo, il legislatore e la pubblica amministrazione sono al servizio di ILVA e non dei diritti dei cittadini e dei lavoratori. Con il voto di fiducia alla Camera dei Deputati sul decreto “Fallimenti”  che contiene l’ennesima…

Secondo  il Governo, il legislatore e la pubblica amministrazione sono al servizio di ILVA e non dei diritti dei cittadini e dei lavoratori. Con il voto di fiducia alla Camera dei Deputati sul decreto “Fallimenti”  che contiene l’ennesima norma “Salva Ilva”  (l’ottava) proprio quando il Tribunale di Taranto rinvia a giudizio 47 persone e ne condanna 2 col rito abbreviato per disastro ambientale, si è superato, secondo il WWF, ogni limite, obbligando il Parlamento ad una discussione contingentata e non nel merito.
 
Si piegano i diritti costituzionali sulla tutela della salute (art. 32 della Costituzione) e sulla libertà e la responsabilità sociale d’impresa (art. 41), dopo quelli della tutela dell’ambiente (art. 9) facendo della pubblica amministrazione il notaio della volontà dell’azienda a continuare la produzione pur in presenza di un sequestro della magistratura a seguito di un incidente mortale. Il WWF si augura che dopo la fiducia di oggi e l’approvazione formale di domani alla Camera con il passaggio a Palazzo Madama, il Senato abbia la possibilità di svolgere appieno la propria funzione legislativa,  a difesa dei diritti costituzionali che rischiano di essere violati.
 
Dopo le norme salva ILVA contenute nel decreto legge 207/2012, emanate dopo il sequestro della magistratura per il mancato rispetto delle prescrizioni ambientali dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) il Governo, con la fiducia sul decreto fallimenti che contiene la nuova norma Salva ILVA ,secondo il WWF, gioca d’azzardo consentendo la prosecuzione delle attività produttive nonostante il sequestro da parte della magistratura dell’Altoforno 2 (AFO2), avvenuto a seguito della morte atroce di un operaio di 35 anni, Alessandro Moricella, facendo una confusione strumentale tra le norme sull’ambiente e sulla sicurezza sul lavoro e chiedendo a ASL, VVFF e INAIL di fare da notai dell’ILVA. E lo fa trasponendo una disposizione pericolosissima dal punto di vista costituzionale e procedurale da un decreto all’altro, pur di inibire la discussione parlamentare.
 
L’articolo 21 bis inserito all’ultimo momento con un emendamento governativo nel decreto “Fallimenti” (D.L. 83/2015), è stato trasposto tal quale dall’articolo 3 del decreto “ILVA/FINCANTIERI” (92/2015), con un passaggio dalla Commissione Ambiente a quella Giustizia di Montecitorio,  senza tenere in alcun conto non solo le motivazioni della Procura di Taranto che ha sollevato eccezione di costituzionalità di fronte alla Consulta, ma dello stesso presidente emerito della Corte Costituzionale, Giovanni Maria Flick, che ha  richiamato Governo e Confindustria a non superare i limiti stabiliti dall’art. 41 della Carta Costituzionale, ricordando come “l’iniziativa economica non può svolgersi se reca danni a libertà, sicurezza e dignità umana”.
 
Secondo il WWF le progressive forzature governative favoriscono la ir-responsabilità di impresa e fanno smarrire non solo la tutela dei diritti costituzionali alla salute e all’ambiente, ma costituiscono uno sfregio alla responsabilità sociale delle aziende iscritta nella Carta Costituzionale.

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