Un tesoro di biodiversità sotto assedio. L’Amazzonia ospita il 10% della biodiversità terrestre, ma questo patrimonio è sempre più in pericolo. Il tapiro di pianura (Tapirus terrestris), un importante dispersore di semi, è classificato come “Vulnerabile” nelle liste rosse IUCN a causa della perdita di habitat e della caccia illegale. Diverse specie di primati, come la scimmia ragno e il tamarino edipo, sono minacciate dalla deforestazione e dal commercio illegale di animali da compagnia. L’ara giacinto (Anodorhynchus hyacinthinus), con il suo piumaggio blu intenso, è ancora a rischio a causa del prelievo illegale per il mercato degli uccelli esotici. Un recente studio su 16 specie endemiche di uccelli lancia l’allarme: i taxa endemici potrebbero vedersi ridotto fino al 73% l’areale di distribuzione, alcuni dei quali addirittura oltre il 90%, evidenziando quanto estese aree protette siano essenziali per garantire la sopravvivenza della preziosa diversità della foresta amazzonica.
I rischi per gli ecosistemi acquatici
Anche gli ecosistemi acquatici e le specie che qui vivono sono a rischio. La pesca e il consumo insostenibili stanno esercitando una pressione eccessiva su diverse specie amazzoniche. Tra queste, il pirarucu (Arapaima gigas), che è in pericolo ed è incluso nell’appendice II della CITES, e il tambaqui (Colossoma macropomum) sono particolarmente impattati da queste attività. Anche il delfino di fiume amazzonico (Inia geoffrensis) è minacciato dalla costruzione di dighe, dall’inquinamento da mercurio legato all’estrazione aurifera e dalle catture accidentali nelle reti da pesca.
La pesca eccessiva colpisce sia le specie di grandi dimensioni, che continuano a essere le più ricercate, sia le specie di sussistenza, che rappresentano oltre il 90% del pescato. Altre specie acquatiche sono minacciate dalle attività umane: le tartarughe vengono catturate illegalmente per il consumo umano e la carne dei delfini di fiume e dei caimani viene utilizzata come esca per attirare pesci spazzini, come la piracatinga o mota.
Il progetto del WWF
La minaccia alla sua biodiversità è solo uno dei pericoli che colpiscono l’Amazzonia, un ecosistema fondamentale per la vita sul nostro Pianeta: regola le precipitazioni dell’intero continente sudamericano e contribuisce a contrastare il cambiamento climatico globale. Oggi tra i pericoli che più mettono a rischio la sopravvivenza di questo bioma ci sono gli incendi. Seppur rappresenti solo l’8% dell’estensione totale, l’Amazzonia andina (ovvero peruviana e boliviana) è considerata tra le più affascinanti e ricche in termini ecologici e culturali.
Il WWF Bolivia già da anni lavora sul territorio nazionale per cercare di salvare questa parte preziosa della foresta amazzonica, ma ha deciso di raddoppiare i propri sforzi per la tutela di questo straordinario bioma. Per questo ha dato avvio al Fondo Emergenza Incendi Amazzonia Bolivia che si prefigge la missione di rendere le comunità locali maggiormente preparate circa il tema degli incendi boschivi affinché possano prevenire una nuova emergenza nonché affrontarla nel caso questa dovesse manifestarsi, e ripristinare i danni di ciò che è andato perduto. Per il futuro della foresta amazzonica, e quindi anche il nostro, è infatti fondamentale identificare corrette politiche e strategie di salvaguardia, collaborando con gli attori che ci vivono quali le popolazioni indigene.
Come aiutare
Per contribuire al Progetto SOS AMAZZONIA, fino a oggi 25 maggio è possibile inviare un SMS solidale al n. 45584. Si potrà contribuire inviando 2 euro con sms da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, PosteMobile, FASTWEB, Coop Voce e Tiscali; 5 o 10 euro con chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb, Tiscali, Geny, oppure 5 euro da rete fissa Convergenze, PosteMobile.