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Giornata Mondiale Biodiversità, il governo la celebra regalando la fauna ai cacciatori

il governo si appresta a presentare un disegno di legge, ispirato dal ministro dell’Agricoltura, che è destinato a stravolgere la legge sulla tutela della fauna del 1992

WWF: “Un provvedimento contro natura”

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni fermi il provvedimento prima di legare il nome del suo governo ad una legge contro la natura!

WWF Italia

Il Governo Meloni sceglie di festeggiare nel peggiore dei modi la Giornata mondiale della Biodiversità, istituita dalle Nazioni Unite per celebrare la ricchezza di ecosistemi e specie sul nostro Pianeta e per invitare istituzioni, imprese e cittadini a operare per la tutela del nostro capitale naturale. Invece di annunciare azioni concrete per contrastare la drammatica perdita di biodiversità che colpisce l’Italia come il resto del Pianeta, danneggiando salute e sviluppo economico, il governo si appresta a presentare un disegno di legge, ispirato dal ministro dell’Agricoltura, che è destinato a stravolgere la legge sulla tutela della fauna del 1992. Una riforma che trasformerebbe gli animali da patrimonio di tutti i cittadini a un luna park ad uso e consumo dei cacciatori e dei loro interessi.

Come denunciato la settimana scorsa dal WWF Italia insieme ad altre associazioni ambientaliste e animaliste, il disegno di legge del governo modificherà nel peggiore dei modi tutta la normativa nazionale che regolamenta il prelievo venatorio. Nelle intenzioni del Governo Meloni si potrà cacciare per periodi più lunghi, anche oltre il limite di gennaio previsto oggi dalla legge. Una deregolamentazione molto pericolosa. Se le regioni prolungassero la fine della stagione venatoria a tutto il mese di febbraio (e teoricamente oltre) le specie cacciabili sarebbero in piena stagione di migrazione preriproduttiva e alcune già in riproduzione. Il divieto di caccia nel mese di febbraio in Italia è stato formalmente stabilito dalla Legge Nazionale n. 157 dell’11 febbraio 1992, ed esiste principalmente per proteggere la fauna selvatica durante un periodo importante di pre-accoppiamento o accoppiamento, mentre altre sono già in fase di nidificazione.

Le specie più a rischio

Quindi diverse specie sarebbero particolarmente vulnerabili a un prolungamento dell’attività venatoria fino alla fine di febbraio. I turdidi rappresentano un gruppo particolarmente vulnerabile durante il mese di febbraio. Tordo bottaccio e tordo sassello sono già in migrazione prenuziale, precedendo di qualche settimana la cesena. La beccaccia merita una menzione speciale: già un’ordinanza del Consiglio di Stato del 21 ottobre 2022 aveva accolto il ricorso di associazioni ambientaliste per la chiusura anticipata della sua caccia, per la sua alta vulnerabilità durante il periodo preriproduttivo.

Germano reale ©P.Ricossa

Gli anatidi sono particolarmente sensibili in questo periodo e tra le specie acquatiche maggiormente a rischio troviamo: alzavola, germano reale, canapiglia e beccaccino. Infine, anche il colombaccio, pur essendo una specie considerata abbondante, è stato incluso tra le specie che necessitano protezione durante il periodo preriproduttivo secondo i più recenti studi scientifici.

Si potrà cacciare anche in spiaggia

Ma non basta: il Governo Meloni vuole dare la possibilità di cacciare anche in aree dove finora era in larga parte vietato come le aree demaniali (spiagge, foreste, zone umide, ecc.) e con mezzi e strumenti fino ad oggi vietati. Un enorme rischio, non solo per la fauna sempre più indifesa, ma anche per chi vuole passare una domenica passeggiando in natura, per chi ama fare trekking o birdwatching o per chi semplicemente nei campi ci lavora (come contadini e guide escursionistiche) e vorrebbe evitare di diventare l’ennesima vittima della caccia.

Si ridurranno le aree naturali protette che non potranno superare il 30% di territorio regionale, pena il taglio ex lege da parte del ministero dell’Agricoltura: un limite che in realtà non esiste, come hanno attestato svariate sentenze della magistratura, dovendo il 30% rappresentare una soglia minima e non massima. Si potranno autorizzare nuovi appostamenti fissi, cioè nuove aree occupate in maniera permanente dei cacciatori, in cui si concentreranno enormi quantità di piombo nell’ambiente e si potrà cacciare anche dopo il tramonto, quando è impossibile distinguere un animale dall’altro e aumenta esponenzialmente il rischio di colpire altre persone.

carniere cacciatore

Caccia tra la neve e richiami vivi

Si potrà cacciare con la pericolosa e crudele tecnica della braccata, anche nelle aree innevate rendendo così impossibile ad animali come volpi, cinghiali, cervi, caprioli, già stremati per le condizioni atmosferiche, di sfuggire ai cani usati per questo tipo di caccia e nascondersi dalle doppiette e disturbando fortemente tutte le altre specie. Si potranno catturare centinaia di migliaia di animali oggi liberi trasformandoli in “richiami vivi” – drammatiche esche per i loro simili – e costringendoli a passare la vita in gabbiette minuscole e a subire altre pratiche terribili.

E per chi proverà a protestare la ricetta è quella che sembra andare tanto di moda ultimamente: sanzioni fino a 900 euro, mentre le pene per chi uccide animali protetti restano ridicole e di fatto inapplicabili. Gli animali selvatici, che l’Italia ha l’obbligo giuridico di tutelare anche nell’interesse della comunità internazionale e delle future generazioni, saranno concepiti come oggetti da vendere a cacciatori italiani e stranieri che potranno cacciare in Italia di fatto senza regole.

Tutto questo viene inserito in un provvedimento collegato alla manovra finanziaria con la distorta idea che la caccia sia un’attività utile allo sviluppo dell’economia e del turismo venatorio, dimenticando però, il valore del turismo sostenibile e dell’economia verde. Quello del “turismo lento” è infatti un comparto in continua crescita, grazie alla maggiore sensibilità ambientale dei cittadini e sarà fortemente colpito da queste misure che rendono la natura meno protetta, meno libera e meno sicura per chi decide di viverla “armato” di binocolo e scarponi e non di fucili.

Il Governo vuole regalare la gestione della fauna ai cacciatori

“Il Governo punta a regalare la gestione della fauna, componente fondamentale della biodiversità, ad una strettissima minoranza di persone che si diverte ad uccidere o tenere in gabbia animali nati per vivere liberi. Non è possibile che il Governo voglia far tornare indietro di più di 30 anni la tutela della fauna in Italia e non è possibile che per assecondare le folli richieste di una sparuta minoranza, a lobby dei cacciatori, si violino i principi fondamentali della nostra Costituzione e si metta ancora una volta il nostro Paese a rischio di una nuova procedura di infrazione europea per evidenti contrasti con le normative europee che l’Italia ha contribuito a scrivere”.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni fermi il provvedimento prima di legare il nome del suo governo ad una legge contro la natura!

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