Oggi, il Parlamento europeo ha approvato la proposta della Commissione europea di declassare lo stato di protezione del Lupo nel quadro della Direttiva Habitat da “rigorosamente protetto” a semplicemente “protetto”, ignorando le evidenze scientifiche e i pareri della comunità scientifica e conservazionista.
Un pericoloso precedente
Si tratta di una scelta grave che rappresenta un pericoloso precedente che non può e non deve tradursi in ulteriori tentativi di indebolimento della Direttiva Habitat, uno dei pilastri fondamentali della politica ambientale dell’Unione europea. Il voto arriva dopo il precedente declassamento del Lupo nell’ambito della Convenzione di Berna e fa seguito a una lunga campagna politica guidata dalla Presidente Ursula von der Leyen, basata esclusivamente su considerazioni elettorali. Ora il Consiglio dell’Unione europea dovrà esprimersi per un’ultima volta sulla proposta della Commissione, ma purtroppo si tratta di una mera formalità.
Il Lupo è ancora minacciato
La Direttiva Habitat ha svolto un ruolo essenziale nel recupero di numerose specie in pericolo e nella protezione degli ecosistemi europei attraverso la rete Natura 2000. I lupi, in particolare, grazie alla protezione garantita finora, hanno iniziato a riconquistare territori da cui erano scomparsi. Tuttavia, lo stato di conservazione della specie rimane fragile e soggetto a crescenti minacce, come il bracconaggio e la frammentazione degli habitat.
Dante Caserta, Responsabile Affari Legali e Istituzionali del WWF Italia, ha commentato: “Il voto del Parlamento europeo è un pessimo segnale per la scienza e per chi crede in una coesistenza possibile tra uomo e fauna selvatica. Il declassamento della protezione del Lupo non offre soluzioni concrete ai problemi delle comunità rurali, ma rischia di ridurre gli investimenti in misure preventive. È un precedente pericoloso che non deve essere usato come pretesto per modificare ulteriormente la Direttiva Habitat”.
Caserta conclude: “Ci appelliamo anche se con poche speranze al Governo italiano, che ha sostenuto il declassamento, affinché non recepisca questa decisione a livello nazionale e continui a garantire una tutela rigorosa del Lupo in Italia. Il nostro Paese è stato antesignano ha avviato negli Anni ‘70 interventi di protezione del Lupo grazie al WWF e al Parco nazionale d’Abruzzo. Speriamo che, nel nome della scienza, della natura e dell’interesse delle generazioni future, Governo e Parlamento non vogliano assumersi la responsabilità di farci tornare indietro di 50 anni”.