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Salvailsuolo, ultimi giorni per sostenere la petizione

#People4Soil Paghiamo conti sempre più salati alla colata di cemento che copre l’Italia. Oggi il sisma ad Ischia, ieri le alluvioni a Genova e in Veneto, l’altro ieri le frane a Giampilieri e Sarno: domani dove? Serve una…

#People4Soil

Paghiamo conti sempre più salati alla colata di cemento che copre l’Italia. Oggi il sisma ad Ischia, ieri le alluvioni a Genova e in Veneto, l’altro ieri le frane a Giampilieri e Sarno: domani dove? Serve una firma contro i disastri causati da cementificazioni e abusivismo, serve una legge che affermi la tutela del suolo, risorsa naturale essenziale
Ancora una settimana per chiedere all’Europa una legge che preservi il suolo dal crescente degrado e ci protegga da nuove catastrofi. C’è tempo fino al 12 settembre per firmare l’appello di People4Soil, la più grande iniziativa sostenuta dalle principali associazioni italiane ed europee a tutela di ambiente e cittadini. Si può infatti aderire anche online, compilando con i dati del proprio documento di identità il modulo di firma sul sito www.salvailsuolo.it.
Si firma per chiedere lo stop alla cementificazione, all’abusivismo e alla costruzione di ecomostri; per impedire che l’ennesimo evento naturale si trasformi in sciagura; per un più efficace contrasto all’avvelenamento della terra e alla nascita di discariche tossiche: in definitiva contro il degrado del suolo, una perdita ambientale con pesanti ripercussioni economiche e sociali alla scala globale, che hanno a che fare con la limitatezza della risorsa costituita dalle terre coltivate, da cui dipende anche l’origine del cibo. Evidenze spiegate da un manifesto diffuso oggi che illustra quattro buoni motivi per firmare la petizione ‘Salvailsuolo’.
Il contrasto del consumo e del degrado del suolo è una emergenza per l’Europa, ma è una battaglia ancor più cruciale per il nostro Paese, dove maltempo ed eventi naturali intrecciano tragicamente i loro effetti con l’abusivismo edilizio e la cementificazione selvaggia ai danni di un territorio vulnerabile. Non sarà facile mettere in sicurezza le nostre città fino a quando fare rigenerazione urbana sarà più difficile e meno vantaggioso che occupare con nuove costruzioni, abusive o meno, il suolo libero. Il sisma a Ischia è la tragedia più recente ma tante altre si possono ricordare, come le alluvioni a Genova e in Veneto o le frane a Giampilieri e Sarno, tanto per fare esempi di eventi naturali divenuti disastri a causa di urbanizzazioni eccessive, che impermeabilizzano il terreno, occupano aree a rischio, le saturano di edificazioni spesso abusive e di qualità inadeguata.
A livello europeo l’iniziativa è promossa da People4Soil, rete europea di 550 ONG, istituti di ricerca, associazioni di agricoltori e gruppi ambientalisti, rete sviluppatasi per promuovere una Iniziativa dei cittadini europei (ICE) volta ad introdurre una legislazione specifica sul suolo in Europa. In Italia la raccolta firme è parte della campagna #Salvailsuolo, promossa da una task force di associazioni tra cui ACLI, Coldiretti, FAI, Istituto Nazionale di Urbanistica, Legambiente, LIPU, Slow Food, WWF. “Paghiamo conti sempre più salati alla colata di cemento che ha coperto l’Italia, serve una legge che tuteli il suolo e non possiamo aspettare ancora – dichiarano i rappresentanti della task force Salvailsuolo – perché solo salvando il nostro suolo da subito possiamo prevenire nuovi disastri ecologici e limitare i danni di alluvioni, frane e terremoti. Occorre impedire che la cementificazione prosegua divorando suolo come nei decenni passati, senza qualità nè riguardo per le risorse naturali e il paesaggio agrario, perché dal suolo dipende la sicurezza di tutti. E purtroppo in Italia, ma anche nel resto d’Europa, manca una legislazione che riconosca l’imperativo di fermare il consumo di suolo”

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