Lince

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  • 5
    circa gli individui di lince oggi in Italia.
  • 120-150
    sull’arco alpino in Svizzera e Slovenia e secondariamente in Francia, Italia, Germania e Austria.
  • 10.000
    le linci in Europa, con esclusione di Russia e Bielorussia.

L’ABC DELLA SPECIE

Negli ultimi anni, la lince europea è presente in Italia con individui nelle Alpi orientali (dal Tarvisiano, al Veneto e fino al Trentino orientale) dove arrivano spontaneamente dalla popolazione slovena e sporadicamente in Lombardia, Valle d’Aosta e Piemonte provenienti dalla popolazione svizzera. La presenza di segnalazioni occasionali in Abruzzo e sull’Appennino settentrionale sono da attribuire molto probabilmente a individui erratici frutto di immissioni non autorizzate.

Le popolazioni della Slovenia, Francia, Austria e Svizzera sono tutte originate da progetti di reintroduzione di individui provenienti dai Carpazi avvenute tra gli anni 1973 e 1983. Nel 1975 fu fatto un tentativo di reintroduzione anche in Italia nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, ma ebbe esito negativo.

La lince frequenta una grande varietà di ambienti forestali, in particolare quelli con formazioni mature e disetanee, presenza di radure, canaloni e affioramenti rocciosi.

Le sue prede preferite sono il capriolo, il camoscio alpino e la lepre, solo occasionalmente uccide animali domestici. Sia per questa abitudine, sia per il suo esiguo numero non rappresenta assolutamente un carnivoro conflittuale con l’uomo rispetto a lupo e orso bruno.

CARATTERISTICHE E CURIOSITÀ

La lince originariamente presente sulle Alpi, attribuita alla sottospecie Lynx lynx alpina, si è estinta a seguito delle persecuzioni dirette e a fattori indiretti di origine antropica tra la fine del XIX e inizio del XX secolo. Nel 1982 ha fatto la sua ricomparsa sul territorio italiano con un esemplare purtroppo ucciso in provincia di Bolzano.

Il più grande felino europeo riesce a passare quasi sempre inosservato. Caccia principalmente al tramonto e di notte, ha abitudini completamente solitarie, tranne nel periodo degli amori, da febbraio ad aprile, per poi separarsi nuovamente.

In Europa, la lince è presente con una popolazione stimata in circa 10.000 individui suddivisa in 10 distinte sottopopolazioni, di cui una è quella alpina.

LE MINACCE

La ricolonizzazione da parte della lince delle aree da cui era stata sterminata è molto più lenta rispetto a quella del lupo in Italia e dell’orso bruno sulle Alpi, questo a causa del numero ancora molto ridotto e delle caratteristiche ecologiche della specie.

Nonostante sia formalmente protetta dalle leggi nazionali e internazionali, non mancano i casi di uccisione illegale degli esemplari che arrivano nel nostro Paese. Viene infatti vista, da parte del mondo venatorio, ancora come un competitore per la selvaggina e quindi soggetta ad atti di bracconaggio.

Inoltre, il ridotto numero e i nuclei separati compromettono il vitale flusso genetico tra la popolazioni alpina e balcanica.

COSA FA IL WWF

Da molti anni ci occupiamo della conservazione dei Grandi Carnivori – lupo, orso bruno e lince – con misure di contenimento dei danni al bestiame domestico, promuovendo l’uso dei mezzi di prevenzione come i recinti elettrificati e cani pastore. Parallelamente lavoriamo con costanza attraverso campagne di sensibilizzazione e di educazione per aumentare il livello di tolleranza delle popolazioni locali nei territori interessati dal ritorno dei predatori.

La forza del WWF è nel suo network internazionale e anche negli altri Paesi alpini come Austria, Svizzera, Francia e Slovenia vengono condotte attività coordinate in favore dei Grandi Carnivori.

La lince ha bisogno di grandi spazi, di luoghi tranquilli e di prede, solo attraverso una gestione del territorio e delle riduzione degli impatti derivati dalle attività umane sarà possibile immaginare nel futuro la presenza di una popolazione stabile di lince sulle Alpi italiane.

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