Tursiope

Aiutaci a salvare i delfini!
  • 500
    metri la profondità a cui può immergersi.
  • 50
    la durata della vita in natura.
  • 36km/h
    la velocità che può raggiungere.

L’ABC DELLA SPECIE

L’adulto raggiunge circa i 2 metri di lunghezza e il peso di 90 kg. I maschi hanno dimensioni leggermente maggiori rispetto alle femmine. La colorazione del delfino è molto distintiva, con il dorso scuro o nero, il torace color crema e il ventre bianco, il disegno ‘a clessidra’ sui fianchi è l’elemento più diagnostico per il riconoscimento durante le osservazioni in mare.

Il tursiope è più diffuso della specie precedente con una colorazione grigia omogenea, mentre la stenella ha una distintiva colorazione con strie grigio-nere. I delfini si riproducono durante l’estate, tra giugno e settembre nel nostro emisfero; i piccoli nati restano con la madre per ben 19 mesi fino allo svezzamento. La maturità sessuale è raggiunta dopo 6/7 anni nelle femmine e tra 5 e 12 nei maschi.

L’alimentazione del delfino comune è composta da pesci come acciughe, sardine, aringhe e altre specie di dimensioni simili, ma anche da Cefalopodi come seppie e calamari. Branchi di delfini comuni sono stati osservati cacciare in gruppo in modo coordinato con un aumento dell’efficacia di cattura delle prede.

CARATTERISTICHE E CURIOSITÀ

Sono animali molto sociali, collaborano durante l’attività di caccia e nella difesa del gruppo. Sono caratterizzati da un sonno uniemisferico, ovvero sono in grado di entrare nella fase di sonno con un emisfero alla volta, in questo modo riescono a riposare evitando di annegare o di essere predati.

La gerarchia all’interno del gruppo viene stabilita in funzione dell’età e delle dimensioni. La socialità della madre influenza molto il futuro carattere del cucciolo: le femmine assumono caratteristiche materne, mentre i maschi l’opposto, così da madri molto socievoli si avranno figlie socievoli e figli che evitano il contatto sociale. Al contrario, madri solitarie genereranno femmine solitarie e maschi socievoli.

Tra i tursiopi si verifica il fenomeno del babysitting: una femmina accudisce i cuccioli delle altre mentre queste vanno a cacciare, comportamento poco comune in natura. Non è raro avvistare esemplari isolati che abbandonano il gruppo di origine per stabilirsi in porti o baie dove interagiscono con gli esseri umani: questi individui sono noti come solitary rangers.

Nel Mediterraneo accade spesso che si avvicinino alla prua delle imbarcazioni, per sfruttare la spinta generata dal movimento della barca, un comportamento noto come bow-riding. 

LE MINACCE

Poiché sono presenti nelle acque costiere, subiscono il disturbo del traffico navale e dell’inquinamento acustico (rumore generato dall’attività antropica), particolarmente intenso in queste aree. Essendo la specie che interagisce maggiormente con le attrezzature da pesca, quali le reti a strascico o le reti da posta fisse gli può capitare, anche se non di frequente, di rimanere impigliati nelle reti.

La crescente attività di pesca da parte dell’uomo sta decimando gli stock ittici di alcune prede importanti del tursiope come il nasello, il dentice e le sardine: l’impoverimento delle risorse ittiche è un fattore determinante nel decremento della densità di tursiopi in una determinata zona.

Altri fattori che agiscono indirettamente sul benessere dei tursiopi sono il degradamento del habitat dovuto al riscaldamento globale e gli inquinanti chimici che agiscono anche direttamente compromettendo la salute degli individui. 

Fino agli anni 60 i tursiopi venivano attivamente cacciati, oggi in Italia sia la caccia che la cattura di individui per sostenere la cattività sono vietate, mentre in alcune parti del mondo vengono ancora catturati o cacciati. 

COSA FA IL WWF

Da anni lavoriamo per limitare la cattura accidentale dei delfini e di altre specie di cetacei, promuovendo accordi internazionali e forme di pesca sostenibile.

Siamo impegnati per far istituire e gestire correttamente e in modo efficace le grandi aree protette come i santuari dei cetacei presenti in tutto il mondo. Siamo stati tra i principali promotori, sin dalla sua istituzione, del Santuario Pelagos tra Liguria, Corsica e sud della Francia, una delle aree più importanti del Mediterraneo per molte specie di cetacei.

La nostra presenza è capillare nelle aree del pianeta più minacciate e importanti per la biodiversità; inoltre, con il “Programma Oceani”, lavoriamo con le comunità locali e gli enti di ricerca per attività di sensibilizzazione e per incrementare la ricerca su popolazioni di delfini e altri cetacei.

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