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La Cina mette al bando il commercio di avorio

Il bracconaggio uccide circa 20.000 elefanti ogni anno WWF: “L’unica possibilità di salvare gli elefanti è quella di bandire il commercio delle loro zanne in qualunque forma e in qualunque luogo” La Cina ha finalmente annunciato che entro…

Il bracconaggio uccide circa 20.000 elefanti ogni anno

WWF: “L’unica possibilità di salvare gli elefanti è quella di bandire il commercio delle loro zanne in qualunque forma e in qualunque luogo”

La Cina ha finalmente annunciato che entro la fine del 2017 chiuderà il commercio nazionale di avorio: è una svolta storica che segna la fine del più grande mercato legale di avorio e un maggiore impegno della comunità internazione nel combattere il bracconaggio degli elefanti africani. La prima fase prevede che entro il 31 marzo alcuni negozi che commerciano avorio siano chiusi e restituiscano le loro lincenze, mentre entro la fine dell’anno tutto il commercio di avorio in Cina sarà vietato.

Lo Sze Ping, Direttore di WWF-Cina, ha detto “il WWF plaude la decisione della Cina di mettere al bando il commercio di avorio, questo dimostra la determinazione del governo e la volontà di ridurre la domanda, al fine di salvare gli elefanti africani! La chiusura del più grande mercato d’avorio legale è fondamentale per dissuadere le persone in Cina e nel mondo ad acquistarlo e renderà più difficile ai trafficanti la vendita delle loro scorte illegali”

Durante il meeting degli stati parte della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES) tenuta lo scorso ottobre in Sud Africa, i delegati hanno adottato una risoluzione in cui chiedevano a tutti i paesi in cui è legale il commercio di avorio di chiudere questi mercati e dare il loro contributo fondamentale alla lotta contro il bracconaggio.

“Ora che tre tra i più grandi mercati d’avorio nel mondo – Cina, Hong Kong Sud Africa e Usa – stanno per chiudere, speriamo che anche gli altri Paesi possano seguire il loro esempio”, ha detto Lo Sze Ping. “Cina e Stati Uniti hanno dimostrato quanto velocemente questi mercati possano essere messi al bando per garantire un futuro agli elefanti africani”.

“Il fatto che nel mondo esista ancora un commercio legale di avorio, spesso giustificato come avorio di antiquariato o proveniente da abbattimenti “legali” di elefanti (in alcuni anni e in alcuni paesi è stato ed è ancora possibile abbattere elefanti) ha sempre creato una drammatica copertura al commercio illegale responsabile della strage di elefanti nel mondo – sottolinea Isabella Pratesi, Direttore Programma di Conservazione WWF Italia – . Solo accurati test del DNA, troppo costosi e comunque quasi mai realizzati, possono distinguere l’avorio legale da quello illegale. L’unica possibilità di salvare gli elefanti è quella di bandire il commercio delle loro zanne in qualunque forma e in qualunque luogo e in qualunque modo. Proprio per questo l’impegno della Cina è un segnale davvero forte e importante”.

“Il Network TRAFFIC è pronto a dare supporto tecnico per il monitoraggio del commercio di avorio e per sostenere la capacità di applicazione e di implementazione delle legge che ferma il commercio di avorio in Cina”, ha detto Zhou Fei, Responsabile TRAFFIC della Cina. Mentre nel 2011 si è registrato il picco di elefanti uccisi in Africa, il bracconaggio continua ad uccidere ogni anno circa 20,000 elefanti, soprattutto per soddisfare la domanda d’avorio asiatica, in paricolare della Cina.

Anche se llo Stop al commercio legale d’avorio è un passo fondamentale per ridurre il bracconaggio, da solo non può bastare a fermare il commercio illegale delle zanne o loro parti. Per questo WWF e TRAFFIC chiedono al governo cinese un maggiore sforzo, soprattutto per sensibilizzare l’opinione pubblica e lavorare con altri governi, organizzazioni, settore privato e comunità locali, per mettere davvero la parola fine al commercio illegale d’avorio e dare agli elefanti africani un futuro, senza bracconaggio.

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