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Il WWF Abruzzo contro il progetto ombrina mare

Il WWF Abruzzo presenta i dati sui rischi derivanti dai progetti petroliferi che si stanno moltiplicando nel mare abruzzese, 50.000 ettari di mare davanti a Pescara, Francavilla ed Ortona concessi per la ricerca di idrocarburi.Il “progetto Ombrina” mare già approvato…

Il WWF Abruzzo presenta i dati sui rischi derivanti dai progetti petroliferi che si stanno moltiplicando nel mare abruzzese, 50.000 ettari di mare davanti a Pescara, Francavilla ed Ortona concessi per la ricerca di idrocarburi.Il “progetto Ombrina” mare già approvato dalla commissione VIA nazionale è composto da una piattaforma di produzione con 6 pozzi, 36-42 km di tubazioni sottomarine e una grande nave raffineria FPSO di 320 metri di lunghezza ormeggiata a 10 km dalla costa per almeno 24 anni.Facendo uno studio approfondito per i progetti simili ad Ombrina, come quello di OIL and GAS UK si è scoperto che dal 1990 al 2007 sono 5.871 gli incidenti avvenuti  con una certa frequenza sulle varie piattaforme, 42 perdite di petrolio in mare e sulle 16 navi 603 incidenti con ingenti perdite di petrolio in mare.Un altro studio del Direttorato Norvegese per il petrolio riporta la stima di perdite in mare di petrolio dalle  FPSO di 3.240 barili in un ciclo di vita di 24 anni, solo tenendo conto delle perdite che avvengono durante l’allibo, il trasferimento del petrolio dalla  FPSO alla petroliera .La responsabile Fabrizia Arduini del settore energia del WWF Abruzzo dichiara “Per il progetto Ombrina non esiste una approfondita analisi del rischio nonostante sia a ridosso della costa, quando nel resto del mondo queste strutture sono poste a decine e decine di chilometri di distanza. Oltre ai rischi relativi alla dispersione dei fumi e dei fanghi, agli incendi, agli scoppi e ai rilasci in mare di petrolio, abbiamo anche il rischio della subsidenza – l’abbassamento verticale di una porzione di territorio “Il referente Augusto De Sanctis, referente acque del WWF Abruzzo ha voluto evidenziare che il medio Adriatico ha già ora, senza Ombrina, il massimo livello di rischio ambientale da fuoriuscita di petrolio in mare. Quindi bisogna, progressivamente abbandonare l’economia basata sul petrolio perché altamente inquinante”Il Presidente  Luciano Di Tizio, presidente del WWF Abruzzo ha fatto un appello da parte del WWF chiedendo agli enti, a partire dal comune di Pescara, di fare ricorso al TAR contro quest’ennesima decisione che va contro gli interessi ambientali ed economici della regione. Vi è ormai un deficit di democrazia che deve essere colmato.

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