Mulino Bianco

Il progetto “La Carta del Mulino” per una transizione ecologica dell’agricoltura

Il progetto

Il progetto “La Carta del Mulino” è realizzato da Mulino Bianco, brand del gruppo Barilla, in collaborazione con il WWF Italia, l’Università di Bologna, l’Università della Tuscia e Open Fields. L’obiettivo è rendere la filiera della coltivazione del grano tenero più sostenibile, restituendo spazio alla natura nelle aziende agricole, favorendo la naturale fertilità del suolo, riducendo l’uso dei prodotti chimici di sintesi nella filiera produttiva e riducendo il rischio inquinamento dei terreni agricoli.

Le 10 regole del disciplinare definito da Barilla e WWF Italia includono in particolare:

  • la conversione in aree per la protezione della biodiversità, seminate con fiori nettariferi utili agli insetti impollinatori, nel 3% della superficie agricola aziendale destinata alla produzione di grano tenero in aggiunta alle aree di interesse ecologico, già previste dalla legislazione in materia;
  • l’obbligo delle rotazioni delle colture per favorire il mantenimento della naturale fertilità del suolo;
  • il divieto dell’uso del glifosato dalla presemina (60 giorni prima della semina) fino al raccolto, non solo in Italia (dove l’utilizzo è già vietato solo nella fase di pre-raccolta) ma anche in quei Paesi europei coinvolti nel progetto dove sarebbe consentito dalle norme nazionali;
  • il divieto di utilizzo dei fanghi di depurazione su tutte le particelle di grano tenero, eliminando così il rischio di contaminazione dei terreni con sostanze chimiche pericolose;
  • il divieto di utilizzo di semi conciati con neonicotinoidi, i pesticidi tossici per le api e altri impollinatori, esteso a tutta questa classe di sostanze chimiche;
  • utilizzo di metodi fisici per conservare il grano, metodi ammessi in agricoltura biologica e l’utilizzo limitato di sostanze chimiche di sintesi.

Sostenibilità ecologica ed economica

Il WWF ha contribuito a selezionare le specie dei “Fiori del Mulino” più adatte agli insetti riportando specie selvatiche oggi rare, come il fiordaliso e la camomilla. Si tratta di un esempio di restauro ecologico per aumentare la biodiversità degli agroecosistemi. La sostenibilità della farina di grano tenero “La Carta del Mulino” è ambientale ma anche economica. L’impegno di Barilla prevede anche il riconoscimento per gli agricoltori e gli altri attori della filiera di un premio per il grano tenero sostenibile conferito, in grado di compensare le minori rese per le superfici agricole riconsegnate alla Natura e i maggiori costi delle buone pratiche.

Con il progetto a regime nel 2022 le aziende agricole coinvolte saranno circa 3.000 e gli ettari interessati dalla coltivazione di grano tenero sostenibile saranno oltre 60.000, con 1.800 ettari di terreno agricolo restituiti alla Natura. 

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