Lago di Serranella

L’Oasi WWF di Serranella e Riserva Naturale Regionale (EUAP0247) si trova all’interno di una Zona Speciale di Conservazione (IT7140215) nei Comuni di Casoli, Altino e Sant’Eusanio del Sangro (CH). L’area si estende per circa 302 ettari (oltre altri 200 ettari di fascia di rispetto) nella bassa valle del Sangro alla confluenza con il fiume Aventino. Di origine artificiale, è diventata in breve tempo una palude ricca di vita e importante per la sosta degli uccelli migratori. Il Lago di Serranella grazie alla sua posizione prossima alla costa adriatica e alla confluenza fra i fiumi Sangro e Aventino è una delle aree più importanti per la sosta degli uccelli migratori dell’Italia centrale.

Ambiente, flora e fauna

Il Lago di Serranella si è formato a seguito della costruzione di una traversa per scopi irrigui, nel 1981, ma l’invaso artificiale è diventato in breve tempo una area umida ricca di biodiversità.
Grazie ad interventi di ripristino ambientale, si sta ricostituendo la ricchezza di habitat dell’ambiente fluviale con laghetti, lanche, zone allagate riportando l’ambiente e il paesaggio al suo aspetto originario.
L’area presenta una eccezionale ricchezza vegetazionale con 25 associazioni vegetali, quasi tutte legate ad ambienti acquatici e specie talvolta molto rare. Lungo le sponde si trova il bosco ripariale formato salici, pioppo e ontano nero. Da segnalare la comunità a tifa di Laxmann, specie nota in Abruzzo solo per Serranella ed inserita nel “Libro Rosso”delle Piante d’Italia.
L’aspetto naturalistico più importante della Riserva di Serranella è la notevole ricchezza avifaunistica, con 218 specie diverse di uccelli censite, tra cui il falco pescatore, la cicogna nera, il mignattaio, la gru, il fenicottero, il marangone minore, la spatola, l’airone bianco maggiore ed il cormorano.
Durante il periodo delle migrazioni e dello svernamento il lago è frequentato da un numero elevato di uccelli, in particolare anatre, folaghe e trampolieri.
Le specie nidificanti sono oltre 70 tra cui la nitticora, il cannareccione, il tarabusino ed irregolarmente il codone, scelto anche quale simbolo dell’area protetta. Recentemente è stata confermata la nidificazione a Serranella della nitticora e del cavaliere d’Italia, prima in Abruzzo.
Nei campi coltivati e nelle aree cespugliate si riproducono la cappellaccia, l’upupa, l’occhiocotto, e l’averla capirossa. Le aree boscate sono frequentate anche dal picchio verde, dal picchio rosso maggiore, dalla poiana e dal nibbio reale, la cui nidificazione è di grande rilievo per la Riserva.
Tra i mammiferi: la volpe, il tasso, la faina e il moscardino risultano comuni, meno frequenti la puzzola e il topo quercino. Negli ultimi anni viene osservato anche il capriolo, proveniente dalle aree collinari limitrofe dove è sempre più diffuso. La fauna ittica è rappresentata da diverse specie, soprattutto quelle legate ai fondali melmosi come la tinca, la carpa, l’anguilla, il barbo, il cadevano e il cobite, un piccolo pesce molto bello ma difficile da osservare per le sue elusive abitudini di vita. L’Oasi è l’area di maggior importanza in Abruzzo per la testuggine palustre.

Visita e contatti

Sabato e Domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 (su prenotazione con almeno 24 ore di anticipo)
Per ogni stagione sono programmate iniziative con specifici calendari.

Come raggiungere l’oasi
In auto e in pullman: dall’autostrada A14 Bologna-Bari si esce al casello Val di Sangro e si prosegue lungo la fondovalle Sangro in direzione Castel di Sangro fino all’uscita Lanciano.
Da qui dopo circa 1 km, si svolta a sinistra sulla strada provinciale verso Casoli. Dopo 4 km superato l’abitato della frazione di Brecciaio di Sant’Eusanio del Sangro, alla fine di un rettilineo in leggera salita sulla sinistra, indicato con segnaletica, è situato l’ingresso principale e il Centro Visite/CEA dell’Oasi.
Con i mezzi pubblici: con i treni della Sangritana (linea Pescara-Lanciano-Castel di Sangro, www.sangritana.it) fermandosi alla stazione più vicina di Piane d’Archi (circa 5 km). In autobus con le linee che collegano Lanciano a Casoli, fermata in località Brecciaio.

Gestione dell’Oasi

La Riserva è gestita dal Comune di Casoli con il supporto tecnico-scientifico e operativo dello IAAP (Istituto Abruzzese per le Aree Protette)

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