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Agricoltura: primo voto chiave del Parlamento UE sulla PAC

La Commissione per l’Ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento Europeo ha votato oggi sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce norme sul sostegno ai piani strategici che dovranno essere…

La Commissione per l’Ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento Europeo ha votato oggi sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce norme sul sostegno ai piani strategici che dovranno essere elaborati dagli Stati membri nel quadro della futura politica agricola comune (Piani Strategici della PAC post 2020).
La Commissione ha preso in esame 1.796 emendamenti di compromesso concordati tra i diversi gruppi politici, che riassumevano vari emendamenti presentati sullo stesso tema. Relatore in Commissione ambiente è l’eurodeputato italiano Giovanni La Via.

Il Parlamento europeo, nel suo ruolo di co-decisore della riforma della PAC, aveva presentato a gennaio 7.768 emendamenti alle proposte legislative della Commissione ma i parlamentari hanno dimostrando una forte volontà politica, lavorando energicamente alla definizione di emendamenti di compromesso, per votare i nuovi Regolamenti in Commissione agricoltura entro marzo, cosi da ipotizzare un voto in prima lettura da parte della plenaria dell’attuale Parlamento europeo prima del blocco dei lavori per le elezioni europee di maggio.

Il voto di oggi nella Commissione Ambiente del Parlamento dimostra che gli eurodeputati hanno raccolto la sfida di un maggiore ruolo della PAC per la tutela dell’ambiente, vista l’urgenza ambientale e climatica, ma quello che è veramente necessario è una completa riforma dell’intero sistema agricolo europeo. Il rischio di un naufragio della riforma resta molto alto, vista la tempistica così ridotta e la volontà di un rinvio della decisione al prossimo Parlamento UE di alcune forze politiche.

La Coalizione italiana #CambiamoAgricoltura (AIAB, Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, FAI Fondo Ambiente Italiano, Federbio, ISDE Italia Medici per l’Ambiente, LIPU BirdLife, Legambiente, ProNatura e WWF Italia) considera il voto di oggi della Commissione per l’ambiente del Parlamento europeo molto importante perché fornisce alcune indicazioni su come la futura PAC dovrà affrontare le sfide ambientali e climatiche. Nel processo di riforma in corso i Ministeri e le Commissioni parlamentari per l’agricoltura e l’ambiente condividono le competenze e le responsabilità su parti sostanziali del futuro Regolamento principale della PAC, e nel dibattito le due Commissioni hanno lo stesso peso. Per questo la Coalizione #CambiamoAgricoltura ritiene che le autorità ambientali e le parti interessate al ruolo dell’agricoltura nelle sfide ambientali globali e locali dovranno avere voce in capitolo nella progettazione della futura politica agricola dell’UE. Dopo tutto, il cibo e l’agricoltura sono i principali fattori di pressioni e minacce per la natura (dall’inquinamento dell’acqua da pesticidi alle emissioni di gas serra) come dimostra l’allarme lanciato nei giorni scorsi dai ricercatori in merito alla scomparsa degli insetti. Pertanto, la Coalizione #CambiamoAgricoltura accoglie con favore il voto di oggi come un passo importante per trasformare la PAC in una politica moderna che deve aiutare la transizione ecologica del settore primario verso pratiche agroecologiche per una maggiore sostenibilità ambientale, sociale ed economica, ed auspica per questo anche a livello nazionale un maggiore protagonismo del Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare nel dibattito sul futuro della PAC post 2020, alla pari del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo.

Gli obiettivi che la Coalizione #CambiamoAgricoltura ritiene indispensabili per la futura programmazione sono il sostegno dell’agricoltura biologica (con un auspicato raggiungimento del 40% del territorio agricolo dedicato a tale pratica entro il 2030), il riconoscimento del ruolo dell’agricoltura nella gestione della Rete Natura2000 e la ristrutturazione delle filiere zootecniche.
 

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