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Bagnoli, WWF Napoli: prioritaria la bonifica

Il WWF Napoli esprime le proprie fortissime perplessità sul progetto Invitalia, nella convinzione che qualsiasi accordo debba rispettare i desideri espressi dai cittadini napoletani e prospettare interventi rispettosi dell’ambiente. Il WWF si è speso sin dagli anni ’90…

Il WWF Napoli esprime le proprie fortissime perplessità sul progetto Invitalia, nella convinzione che qualsiasi accordo debba rispettare i desideri espressi dai cittadini napoletani e prospettare interventi rispettosi dell’ambiente. Il WWF si è speso sin dagli anni ’90 per la riconversione dell’area di Bagnoli, pur considerando che alcune tra le ipotesi peggiori come quelle dell’edificazione dell’area sono state superate.
Il Porto e Nisida – la Colmata – l’area ex Cementir – le Residenze – la Mobilità dell’area – la Strada lungomare – il Parco: questi i motivi delle perplessità.

Le priorità restano la bonifica e il restauro paesaggistico, con l’eliminazione della colmata e la restituzione del mare ai napoletani. Ma un grande porto a Nisida, in area praticamente vincolata, vanifica ogni speranza di riportare la balneabilità a Bagnoli, riempiendo tutto lo spazio antistante la spiaggia, quando fosse bonificata, di natanti inquinanti.

Anche la dichiarata eliminazione totale della colmata non appare tale nel progetto, che prevede un rimaneggiamento per ricostruire “virtualmente” la linea di costa, ma lasciando in sito la porzione di colmata da utilizzare con “piscine”, con probabile gestione privata.

Il così detto “miglio azzurro” che dovrebbe riconvertire la zona ex Cementir presenta un inspiegabile aumento di volumetrie, mentre vengono eliminate tutte le zone residenziali previste nel Piano Esecutivo, con evidenti problemi per la sicurezza e la e vitalità dei luoghi in talune fasce orarie.

Non appare chiaro né sostenibile il modello di mobilità immaginato per l’area, potenzialmente fruibile da migliaia di persone, che pare essere indirizzato alla sola mobilità individuale: restano, infatti, indefinite le scelte relative alla Cumana o al prolungamento della linea 6. Immotivata ed economicamente insostenibile, l’ipotesi di realizzare una strada interrata sul lungomare.

Snaturato il progetto di Parco emerso nel Piano, ridotto di oltre il 45%, frammentato in aree residuali in prossimità di alcune funzioni, con il pericolo che le aree verdi possano essere accorpate e “privatizzate” da esse.
 

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