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Cigno reale ucciso: il bracconaggio dilaga anche a Milano

Le lastre radiografiche effettuate presso il Centro Recupero Animali Selvatici WWF di Valpredina non lasciano dubbi: il cigno recuperato dalla Guardie WWF nel fiume Lambro è stato ucciso a fucilate. La triste storia del cigno. Domenica mattina alle…

Le lastre radiografiche effettuate presso il Centro Recupero Animali Selvatici WWF di Valpredina non lasciano dubbi: il cigno recuperato dalla Guardie WWF nel fiume Lambro è stato ucciso a fucilate.

La triste storia del cigno. Domenica mattina alle 10.00 un cittadino di Melegnano ha assistito alla scena dell’uccisione in diretta: un uomo vestito da cacciatore ha imbracciato il fucile e sparato più colpi contro il maestoso uccello. Il cigno reale era da oltre un anno la mascotte della città e passava il suo tempo tra il fiume Lambro e il canale Addetta dove è stato ucciso. L’intervento del testimone ha messo in fuga il cacciatore che è salito a bordo di un furgoncino bianco abbandonando l’animale nel canale.

“Le Guardie del WWF Nucleo Milano” racconta Antonio Delle Monache Coordinatore Regionale Guardie WWF Lombardia “avuta notizia dell’episodio dalla stampa locale si sono subito mobilitate per recuperare il corpo dell’uccello che era stato visto incastrato nelle griglie della Centrale Idroelettrica di Melegnano. Dopo un giorno di ricerche, grazie all’aiuto e alla mobilitazione degli ambientalisti di Melegnano il cigno è stato visto galleggiare nel Lambro a Sud della Centrale”. L’intervento delle Guardie WWF ha permesso così di recuperare la carcassa e trasportarla al CRAS Valpredina. La lastra evidenzia la presenza di 13 pallini di piombo, di due diametri differenti.

La crisi dei controlli sul territorio. “Negli ultimi anni” aggiunge Filippo Bamberghi Coordinatore Guardie WWF Nucleo Milano “mai si era verificato nel milanese un atto di bracconaggio tanto grave. Un uccello particolarmente protetto, un reato compiuto alla luce del sole in un’area frequentata da tanti cittadini. Temiamo che questo episodio, che si va ad aggiungere a ben sei cacciatori denunciati grazie al nostro intervento nelle ultime due settimane (per uso di richiami acustici e abbattimento di specie protette) sia il risultato dello smantellamento del Nucleo Ittico-Venatorio-Ambientale della Polizia Provinciale della Città Metropolitana di Milano.

Le 5 sedi distaccate della Polizia Provinciale, che garantivano con l’aiuto anche della Vigilanza Volontaria, un presidio seppur non sufficiente del territorio, sono state chiuse. Ora a vigilare sull’intera provincia, cioè su oltre 80.000 ettari di territorio agro silvo pastorale e su 5300 cacciatori iscritti all’ATC Milanese, più tutti coloro che si recano nel milanese dalle altre province, ci sono solo 4 agenti ed un Ufficiale! Assistiamo pertanto all’impossibilità di garantire oltre che un presidio sulla caccia anche il rispetto di tutte le norme di sicurezza (distanza da case, posti di lavoro, strade, piste ciclabili) legate all’uso di armi da fuoco”
“Chiederemo urgentemente a Giuseppe Sala, Sindaco Comune di Milano e Sindaco metropolitano” conclude Antonio Delle Monache “un incontro per sollecitare un suo intervento affinchè sia garantito un maggior impegno in termini di uomini e risorse nel presidio del territorio e nella tutela patrimonio faunistico e ambientale

La Vigilanza WWF invita i cittadini a segnalare eventuali casi di caccia illegale al numero antibracconaggio 328 7308288 o tramite la pagina Facebook: guardiewwflombardia

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