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Con il veliero palinuro a Taranto

Riparte la campagna estiva WWF-Marina Militare: da Taranto a Venezia sulla nave scuola Palinuro. Focus Adriatico e “Marine Spatial Planning” Riparte da Taranto, a bordo della nave scuola Palinuro, la campagna di sensibilizzazione “Il mare deve vivere” voluta…

Riparte la campagna estiva WWF-Marina Militare: da Taranto a Venezia sulla nave scuola Palinuro. Focus Adriatico e “Marine Spatial Planning”

Riparte da Taranto, a bordo della nave scuola Palinuro, la campagna di sensibilizzazione “Il mare deve vivere” voluta dal WWF e dalla Marina Militare, a 35 anni dalla storica collaborazione che li vide per la prima volta insieme. Dopo le tappe tirreniche dell’Amerigo Vespucci, per tutto il mese di agosto la nave scuola Palinuro risalirà la penisola insieme al WWF toccando i porti di Taranto, Crotone, Trieste e infine Venezia. L’obiettivo è di svelare a migliaia di visitatori e agli Allievi delle Scuole Navali a bordo, le meraviglie del nostro mare, le sue minacce e le azioni necessarie per viverlo nel rispetto delle sue straordinarie ricchezze naturali, garantendo un Mediterraneo di Qualità oggi e per le generazioni future.

Con un occhio di riguardo, in questa nuova fase della campagna, per il mare Adriatico, dove pescatori e turisti convivono con lo sviluppo economico, dove nonostante gli impatti e la concentrazione delle attività umane la natura conserva ancora preziosi tesori da tutelare e da scoprire, come le Aree Marine Protette di Torre del Cerrano, Miramare, Torre Guaceto e il Promontorio del Conero, e specie come il tonno, le tartarughe e la foca monaca, lungo le coste croate, come riconosciuto anche dall’Unione Europea che proprio in Adriatico vuole sperimentare una nuova modalità di gestione del mare: il Marine Spatial Planning (MSP).
 
L’Adriatico è infatti al centro di un processo di pianificazione a livello europeo che vuole mettere allo stesso tavolo pescatori, industria ittica, cittadini, amministratori locali con la Pianificazione Territoriale Marina – Marine Spatial Planning  (MSP) . La pianificazione MSP è un processo che mette insieme più attori  per prendere decisioni informate e coordinate su come utilizzare le risorse marine in modo sostenibile, trovando un equilibrio tra economia, società e ambiente. Attraverso il processo di pianificazione e la mappatura di un ecosistema marino, i pianificatori possono prendere in considerazione l’effetto cumulativo delle industrie marittime sui nostri mari, cercare di rendere le industrie più sostenibili e, in modo proattivo, minimizzare i conflitti tra le diverse attività economiche che cercano di utilizzare una stessa area di mare. L’obiettivo è una gestione più coordinata e sostenibile dei nostri mari, per fare in modo che le loro risorse e servizi siano utilizzati entro limiti ambientali chiari e garantire che gli ecosistemi marini rimangono sani e la biodiversità si conservi.

“L’Adriatico è  il primo mare nel Mediterraneo dove la Commissione Europea  vuole implementare la Pianificazione Territoriale Marina, una sorta di “piano regolatore” dove le istituzioni gestiscono il processo e  i cittadini esprimono un’opinione sul futuro del loro mare, su come vorrebbero il loro ambiente di vita e di lavoro. Un processo attivo, in cui i cittadini e i diversi attori del mare possono stimolare le istituzioni, dal Comune alla Regione fino all’Unione Europea, per trovare un equilibrio tra le varie parti e arrivare a un “piano territoriale” sostenibile e condiviso per il nostro mare. Sensibilizzare i cittadini sull’importanza di un Mediterraneo di Qualità, attraverso le tappe della nave Palinuro nei porti, sarà un modo importante per renderli parte attiva nella conoscenza e nella tutela del mare.” dice Marco Costantini responsabile mare WWF Italia.

“La Marina Militare sposa con entusiasmo questa iniziativa. Un’altra opportunità che ci vede al servizio della collettività. Trascorreremo i prossimo mesi in Adriatico per la campagna di istruzione dei giovani Sottoufficiali che, a bordo impareranno anche ad amare e rispettare il mare.
Contribuiranno alla raccolta dei dati sui mammiferi che incontreremo in navigazione e alla sorveglianza di quanto accade in mare, segnalando attività illecite o inquinamento marino. Durante le soste in porte, infine, a partire da questa domenica, con il Palinuro ormeggiato nel pieno centro storico della città di Taranto, insieme alle associazione del WWF locali illustreremo al pubblico, che verrà a trovarci, gli obiettivi della campagna. Palinuro e WWF insieme perché il Mare deve Vivere” ha dichiarato il Comandante di Nave Palinuro, Capitano di Fregata Mauro Panarello, durante la conferenza stampa.

L’iniziativa è stata presentata oggi a Taranto da Giuseppe Caramia, Consigliere Regionale e Vice Presidente del WWF Puglia. Per tutto il mese di agosto, la nave Palinuro porterà la campagna “Il mare deve vivere” in importanti porti del Mar Jonio e dell’Adriatico: dopo la tappa di Taranto (26-28 luglio), sarà la volta di Crotone (2-4 agosto), e poi Trieste (23-27 agosto), Venezia (29 agosto-2 settembre). Tra le attività a bordo, lezioni interattive di biologia marina e fruizione sostenibile del mare con i visitatori e gli allievi della Marina impegnati nella campagna di istruzione, avvistamento cetacei in navigazione e in porto, per tutti i cittadini, la mostra WWF sulle tartarughe marine. Segui le tappe su wwf.it/mediterraneo 

IL MEDITERRANEO IN NUMERI, TRA SPECIE E MINACCE

Con i suoi 2,5 milioni kmq e una profondità massima di poco più di 5000 metri, il Mediterraneo non è certo un gigante. Ma sebbene occupi solo lo 0,82% degli oceani mondiali, ospita il 7,5% di tutte le specie marine conosciute (di cui un quarto sono endemiche, ovvero vivono solo qui): 1.300 specie di alghe, 6.500 specie di invertebrati e 8.500 specie marine macroscopiche, inclusi squali, mobule, dieci specie di cetacei tra cui la balenottera comune, risorse fondamentali per la pesca come tonni, pesci spada, acciughe e naselli, e poi tartarughe marine, che depongono le uova anche su alcune delle spiagge italiane, barriere coralline nelle acque profonde di Santa Maria di Leuca e nell’Egeo meridionale, e perfino la foca monaca, uno dei mammiferi più rari al mondo. 

Ma questo delicato intreccio di biodiversità, strettamente connesso ai valori della nostra cultura e alla nostra economia, è minato da attività umane insidiose. Il Mediterraneo è una delle vie d’acqua più trafficate del mondo: passa da qui il 15% del traffico marittimo globale, con 300 porti e circa 220.000 navi di stazza superiore a 100 tonnellate in transito ogni anno, che sono tra le principali cause di mortalità dei cetacei per collisioni accidentali e scaricano un totale di circa 250.000 tonnellate di olio e analoghe sostanze inquinanti.

Sul Mediterraneo incombono decine di trivellazioni petrolifere. Il 92% degli stock ittici è sovrasfruttato da metodi di pesca illegali o distruttivi. Tra Italia, Spagna e Francia galleggiano 500 tonnellate di plastica. Il cambiamento climatico ha favorito la sopravvivenza di 1300 specie esotiche invasive. Mentre lungo le coste, la popolazione dei 21 paesi rivieraschi è passata da 285 milioni nel 1970 a 427 milioni nel 2000 e procede verso i 524 milioni stimati entro il 2025, con tassi di urbanizzazione costiera che potranno incrementare dal 64,3% del 2000 al 72,4% nel 2025. Ogni anno 220 milioni di persone vanno in vacanza nel Mediterraneo. Meno dell’1% di questo mare è protetto.

MANIFESTO WWF PER UN MEDITERRANEO DI QUALITA’

Per spiegare il valore del Mediterraneo e  coinvolgere tutti i livelli della società nella sua tutela, il WWF ha stilato il Manifesto per un Mediterraneo di Qualità ed è ogni giorno in azione per realizzarlo. Un Mediterraneo di Qualità Ha acque senza rifiuti – Ha navi “attente” che non colpiscono i cetacei – Ha relitti tristi o affascinanti ma non velenosi – Ha aree marine protette che funzionano – Ha una pesca sostenibile – Ha coste rocciose, spiagge, scogli e falesie, e non una colata di cemento legale o abusivo – Ha turisti responsabili e non calca umana – Ha biodiversità in espansione, rigogliosa, viva e vegeta – Ha tartarughe libere di nuotare che non rischiano la vita per la pesca accidentale.

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