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Della Costa Concordia resti solo il ricordo

“Da oggi al Giglio della Costa Concordia resterà solo il ricordo, un ricordo tragico di un incidente che non doveva avvenire per la perdita di 32 vite umane spezzate e per i danni all’ambiente marino e costiero e…

“Da oggi al Giglio della Costa Concordia resterà solo il ricordo, un ricordo tragico di un incidente che non doveva avvenire per la perdita di 32 vite umane spezzate e per i danni all’ambiente marino e costiero e all’immagine dell’Isola del Giglio: un ricordo che deve essere cancellato smantellando il cantiere, ripristinando lo stato dei luoghi, garantendo giustizia a tutte le persone lese e procedendo al risarcimento del danno ambientale”. lo dice il Presidente del WWF Italia Donatella Bianchi, che si augura sia garantito, nei 4-5 giorni che serviranno per far arrivare il relitto a Genova, un dispositivo navale e aereo efficiente di risposta allo spill di sostanze inquinanti (sono 169.000 metri cubi di acque potenzialmente contaminate e 9.000 metri cubi di acque miste ad olio, mentre sono 163 i mc di carburante “confinati” nel motore”) sia durante la traversata di circa 200 miglia marine sia all’interno del Porto di Genova dove si procederà allo stoccaggio, demolizione e riciclaggio di una grande nave da crociera di ben 114 mila tonnellate di stazza lorda.

Il WWF rivolge le sue raccomandazioni al Commissario governativo Gabrielli, in coerenza con le prescrizioni date dal Ministero dell’Ambiente in occasione della Conferenza dei Servizi decisoria del 25 giugno scorso:

Traino verso Genova – viste le caratteristiche degli oli combustibili ancora contenuti nella nave l’importante è che, oltre alle panne (barriere galleggianti) per contenerne l’eventuale fuoriuscita in mare aperto, ci siano natanti dotati di skimmer adeguati per raccogliere e rimuovere dalla superficie del mare gli idrocarburi. Considerato che siamo in pieno Santuario internazionale dei Cetacei, si deve anche dedicare attenzione a prevenire qualsiasi rischio di collisione si possa avere con Balenottere comuni o Capodogli;

Ripristino dei fondali del Giglio – in concreto, dopo l’inizio del viaggio del relitto è urgente un monitoraggio dello stato dei fondali interessati per programmarne il ripristino: è urgente e necessario rimuovere le piattaforme subacquee e i detriti rimasti sui fondali, il taglio dei pali piantati sui fondali e la rimozione di qualsiasi altra attrezzatura fissa e mobile del cantiere;

Smantellamento a Genova – particolarmente delicati saranno l’ingresso e l’attracco nel porto di Genova di un relitto (390 m. di lunghezza e 36 m. di larghezza) non dotato di motori che possano facilitare la manovra.
Ciò implicherà che sia assicurata anche in questa fase una pronta risposta ad un’eventuale emergenza ambientale. E una volta arrivato a Genova il relitto, per smantellare la Costa Concordia ci devono essere tutte le autorizzazioni necessarie allo stoccaggio dei materiali scaricati dalla nave e per la demolizione e il riciclaggio ed alla gestione dei rifiuti e un piano per smaltirli.

Risarcimento del danno ambientale – si deve completare l’istruttoria dell’ISPRA, l’Istituto di ricerca che dipende funzionalmente dal Ministero dell’Ambiente, sulla quantificazione definitiva del danno ambientale che è stato quantificato, ad una prima stima prudenziale dello stesso Istituto, in almeno 13 milioni di euro

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