Le immagini di due cuccioli di leopardo delle nevi che giocano nelle montagne remote della Siberia sono la prova che la popolazione di questi straordinari felini, rari ed elusivi, sta tornando lentamente a crescere. Gli scatti sono stati ottenuti da fototrappole – finanziate anche dal WWF – poste nella valle del fiume Argut, nella Russia orientale. Si stima che nell’area vivessero circa 40 individui appena due decenni fa. Ma negli anni ’90 questa popolazione di leopardi delle nevi fu quasi interamente sterminata dai bracconieri. Nel 2011 il WWF Russia, in collaborazione con una serie di altre organizzazioni, tra cui il Progetto Altai Sayan e Snow Leopard Conservancy, ha lanciato un progetto di ricerca e conservazione del leopardo delle nevi nella valle del fiume Argut. Questo progetto ha realizzato un vero e proprio giro di vite sul bracconaggio, attraverso controlli, sequestro di armi e distruzione di trappole. Diverse spedizioni organizzate quest’anno hanno dimostrato che almeno 5-8 leopardi delle nevi attualmente abitano l’area di Argu.
“Queste foto sono la testimonianza dell’efficacia del nostro lavoro negli Altai, i leopardi delle nevi si stanno riproducendo“, ha detto Sergei Spitsyn dalla Riserva Naturale Altaiskiy. I giovani felini immortalati hanno probabilmente meno di un anno di età. Si stima che ci siano non più di 6.000 leopardi delle nevi allo stato selvatico in un territorio che copre 12 paesi, ma i suoi numeri stanno gradualmente diminuendo, a causa del bracconaggio e dalla perdita di habitat causato dai cambiamenti climatici, che restringono l’areale invernale al quale il leopardo delle nevi si è perfettamente adattato. Le immagini sono state recuperate da un ex-bracconiere, che oggi collabora con le associazioni al progetto di conservazione. Distribuita tra Russia, Mongolia, Kazakhstan e Cina, l’ecoregione di Altai-Sayan è una delle ultime aree vergini del Pianeta, identificata dal WWF come un’area prioritaria per la conservazione della biodiversità a livello globale.