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Catania, clima fuori controllo

Un ciclone si è abbattuto sul capoluogo etneo e la piana catanese, provocando conseguenze drammatiche

Le drammatiche immagini dalla Sicilia sono lo specchio del caos climatico

Città e paesi sommersi da acqua, fango e detriti, strade piene d’acqua e piazze sommerse. Questa è l’immagine di Catania ma anche di molti centri della piana catanese in questi giorni. Scene apocalittiche. Il ciclone che si è abbattuto sulla provincia di Catania, provocando purtroppo tre morti e un disperso, oltre a danni ingenti ancora da quantificare, si sta trasformando in uragano: la sua furia carica di acqua, vento ed elettricità si abbatte sul versante ionico del Mediterraneo, come mostrano diverse immagini satellitari. Secondo le previsioni degli esperti, toccherà il picco venerdì proprio nella zona del catanese per poi spostarsi velocemente in Calabria.

L’Esercito e i Vigili del Fuoco al lavoro

Intanto i Vigili del fuoco sono al lavoro, assieme all’Esercito e ai volontari, per liberare strade e seminterrati e rispondere alle richieste d’aiuto. Le strade si sono trasformate in fiumi in piena, persino la hall dell’ospedale è invasa dall’acqua. Anche Siracusa è in difficoltà, mentre i sindaci chiedono ai cittadini di non uscire di casa e dispongono la chiusura di negozi, scuole e università. Il Governo regionale ha dichiarato lo stato di emergenza: “Ancora è presto per fare un bilancio – ha detto il Presidente Regionale Nello Musumeci – ma parliamo di centinaia di milioni di euro”. Sono oltre 170 le richieste di intervento giunte alla Sala operativa dei Vigili del Fuoco negli ultimi 2 giorni.

Un messaggio per i decisori politici

“Quello che accade a Catania è solo l’ultima delle drammatiche conseguenze del cambiamento climatico che vediamo sotto i nostri occhi – accusa il WWF – ci auguriamo che i governi che si riuniranno nei prossimi giorni prima a Roma per il G20, poi a Glasgow per la COP 26 non dimentichino mai queste immagini drammatiche. Non c’è più tempo da perdere se vogliamo limitare gli effetti più drammatici del cambiamento climatico che sono già sotto i nostri occhi”.

Sulla base dei dati dell’ European Severe Weather Database (Eswd) si stimano ben 1.837 gli eventi estremi che hanno colpito l’Italia nei primi 10 mesi del 2021 tra nubifragi, tornado, tempeste di vento, grandinate, ondate di calore e di gelo estremi. In aumento del 40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Secondo l’ultima comunicazione della World Meteorological Organization la concentrazione di CO2 in atmosfera ha raggiunto il nuovo record, raggiungendo il 149% in più rispetto all’epoca pre-industriale. La conseguenza è la crisi climatica ormai sotto gli occhi di tutti. Senza una drastica inversione di rotta gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima non verranno mai raggiunti. E avremo nuove Catania, nuove alluvioni e nuovi lutti.

Alluvione a Catania © Lungomare Liberato
Alluvione Catania © Lungomare Liberato

Il rischio climatico in Italia

In Italia, è stato registrato un incremento di oltre 1,1°C della temperatura media annua nel periodo 1981-2010 rispetto al trentennio 1971-2000. Gli ultimi anni, sono stati comunque caratterizzati da incrementi di temperatura ulteriormente  sempre più elevati.

Il Report 2019 sul rischio climatico del CMCC (Centro Euromediterraneo sul Cambiamento Climatico) ha infatti previsto fra gli scenari climatici un aumento della temperatura fino a 2°C nel periodo 2021-2050. Le variazioni maggiori in zona alpina e stagione estiva sono attese nello scenario con cambiamenti climatici più intensi, per il quale l’innalzamento della temperatura può raggiungere i 5°C a fine secolo. 

Dal rapporto del CMCC si evince ciò che emerge a livello globale: nessuno è esente dal rischio climatico, ma riguarda tutto il territorio nazionale. Anche se più ricche e sviluppate, le regioni del Nord non sono affatto escluse dagli impatti del cambiamento climatico, né sono più preparate per affrontarli.

  • Climate Crisis Fund del WWF
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