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Europa 2030: debole il pacchetto Energia approvato

Per il WWF è un risultato debole,  al di sotto di quanto ci si aspettava dall’Unione Europea in vista dell’accordo globale sul clima quello raggiunto ieri notte dal Consiglio dell’Unione Europea che ha approvato la struttura del Pacchetto…

Per il WWF è un risultato debole,  al di sotto di quanto ci si aspettava dall’Unione Europea in vista dell’accordo globale sul clima quello raggiunto ieri notte dal Consiglio dell’Unione Europea che ha approvato la struttura del Pacchetto Clima ed Energia per il 2030, prevedendo “almeno il 40%” di riduzione delle emissioni di gas serra, “almeno il 27%” di energia rinnovabile (obiettivo obbligatorio a livello comunitario) e “almeno il 27%” di efficienza energetica  (obiettivo indicativo, non obbligatorio).

Un pacchetto più coraggioso, ricorda il WWF,  avrebbe rappresentato anche un’opportunità di futuro per i cittadini europei, che da obiettivi più ambiziosi avrebbero tutto da guadagnare.

“I target definiti stanotte sono completamente inadeguati. I leader europei stanno sacrificando il nostro futuro sull’altare della politica. Il risultato di oggi sembra destinato a mantenere gli interessi acquisiti dalla vecchia economia, a spese del benessere dei cittadini e delle industrie lungimiranti. I grandi inquinatori saranno lieti, perché non è stato dato un segnale significativo per aumentare il costo dell’inquinamento”, ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia.

Gli obiettivi per efficienza energetica e rinnovabili sono vicino o addirittura al di  sotto delle attuali tendenze di crescita. Il mercato del carbonio rischia di rimanere irrilevante per un decennio.

“I prossimi mesi saranno cruciali per evitare le peggiori conseguenze di questa decisione –sottolinea Midulla- La UE dovrà rivedere i suoi obiettivi verso l’alto, come chiediamo di fare anche agli altri paesi nell’ambito delle trattative alle Nazioni Unite. Una politica europea è necessaria, al di là degli sforzi dei singoli stati membri, anche per evitare che i problemi di alcuni Paesi si perpetuino, invece di armonizzarsi con l’orizzonte europeo”.
Quello in corso sarà probabilmente l’anno più caldo mai registrato, ondate di calore e alluvioni hanno colpito l’Europa, i Paesi in via di sviluppo stanno vivendo impatti ancora più terribili,  il Pentagono ha reso noto uno studio in cui si definisce il cambiamento climatico “una minaccia immediata” alla sicurezza.

 “Accanto a questi scenari davvero preoccupanti, che dovrebbero portare ad azioni rapide e incisive, tutto il mondo vede nella transizione verso un’economia senza carbonio la speranza di un futuro di benessere e di ripresa. L’Europa non può fermarsi ora, ma deve anzi recuperare autorevolezza con l’esempio”, conclude Midulla.

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