Per la prima volta, dall’approvazione della Legge quadro sulle aree naturali protette nel 1991, il Ministero dell’Ambiente indica chiaramente ai Parchi Nazionali le priorità per l’utilizzo delle risorse finanziarie assegnate con la Legge di stabilità (ex capitolo 1551). La direttiva a firma del Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ribadisce con chiarezza che le azioni che i Parchi Nazionali sono chiamati ad attuare nell’ambito della loro gestione ordinaria devono avere come finalità e priorità la conservazione e la valorizzazione del nostro patrimonio naturale.
Per il WWF si tratta di un primo atto importante e significativo che ristabilisce senza equivoci la priorità della conservazione della biodiversità nell’operato delle nostre aree naturali protette. E’ auspicabile che le Regioni seguano l’esempio del Ministero fornendo alle aree naturali protette regionali un analogo indirizzo per l’utilizzo delle risorse assegnate agli Enti gestori, al fine di assicurare in prospettiva un sistema integrato tra le aree protette di competenza statale e regionali.
La direttiva del Ministro Clini è uno strumento d’indirizzo per la pianificazione degli obiettivi di miglioramento delle performance degli Enti parco e prevede per il 2013 due modalità d’intervento: la prima prevede la catalogazione degli studi già effettuati sulla consistenza del patrimonio naturale dei parchi, sulla base della loro valenza scientifica, la seconda l’implementazione di nuovi studi e progetti per la conservazione della biodiversità secondo una visione unitaria, in grado di spingersi fino alla promozione e valorizzazione dei servizi ecosistemici.
Il prossimo atto del Ministero, che il WWF auspica e sollecita, dovrà essere una forte azione istituzionale per rilanciare il ruolo dei Parchi e portare l’obiettivo della conservazione della biodiversità nella programmazione dei fondi comunitari 2014-2020, integrando in tal senso il documento già presentato dal Ministro per la Coesione Territoriale, d’intesa con i Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali e delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ed approvato il 17 dicembre scorso dal Consiglio dei Ministri. L’attivazione delle risorse finanziarie garantite dai diversi fondi dell’Unione Europea è infatti l’unica strada percorribile per rendere disponibili ai Parchi nazionali le risorse finanziarie necessarie per gli investimenti, dopo i cospicui e ripetuti tagli che le varie manovre economiche degli ultimi Governi hanno imposto ai capitoli di spesa del Ministero dell’Ambiente.
Gli Enti parco hanno tempo fino al 31 gennaio 2013 per presentare al Ministero le loro proposte di azioni da realizzare nel 2013. Il Ministero vaglierà le proposte dei Parchi avvalendosi anche della collaborazione di un gruppo di lavoro già attivato per la realizzazione di una prima azione sulla contabilità ambientale dei Parchi nazionali.
Per il WWF è essenziale che gli Enti Parco definiscano con chiarezza obiettivi concreti, realistici e misurabili, coerenti con gli indirizzi forniti dal Ministero, per porre finalmente le basi di un autentico sistema integrato delle nostre aree naturali protette, superando modalità di gestione che troppo spesso in passato hanno confuso i Parchi nazionali con le Pro Loco per una generica promozione dei territori rispetto ad una corretta valorizzazione del patrimonio naturale.
La direttiva del Ministero dell’Ambiente mette finalmente in relazione l’operato dei nostri Parchi nazionali con gli obiettivi stabiliti dalla Strategia Nazionale per la Biodiversità e con gli impegni internazionali assunti dal nostro Paese nell’ambito della CBD (Conferenza Internazionale sulla diversità biologica) per contribuire al raggiungimento degli obiettivi ribaditi in occasione della COP11, la conferenza delle parti.
Per alcuni Parchi nazionali sarà più facile rispondere con coerenza agli indirizzi impartiti oggi dal Ministero dell’Ambiente grazie agli investimenti già realizzati negli ultimi anni con alcuni progetti LIFE dedicati a specie prioritarie come l’Orso, il Lupo e il Camoscio appenninico. In particolare rispetto all’importante novità della valutazione dei servizi ecosistemici richiamata dalla direttiva ministeriale è significativa l’esperienza già avviata nel 2012 dai Parchi Nazionali del Pollino e del Cilento Vallo di Diano con un progetto LIFE dedicato proprio alla valutazione economica dei servizi forniti dagli ecosistemi, progetto LIFE gestito dal CURSA (Consorzio Universitario per la Ricerca Socioeconomica e per l’Ambiente) e dal WWF Italia.