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Grandi navi a Venezia? No, grazie

Fareste mai passare un TIR nel vostro giardino? Lo chiede il WWF, a proposito dfell’invasione di grandi navi in un ecosistema delicatissimo come quello della Laguna di Venezia. Di questo si tratta infatti: far passare mezzi estremamente pesanti (“Navi da…

Fareste mai passare un TIR nel vostro giardino? Lo chiede il WWF, a proposito dfell’invasione di grandi navi in un ecosistema delicatissimo come quello della Laguna di Venezia. Di questo si tratta infatti: far passare mezzi estremamente pesanti (“Navi da crociera di stazza elevata”, conferma un responsabile della Capitaneria di Porto di Venezia) in un ambito delicato e contenuto che ci appartiene esattamente come un nostro giardino. Venezia è patrimonio dell’umanità, quindi anche nostro.

Visitare questa meraviglia è possibile a chiunque, i monumenti e la laguna sono accessibili, aperti, fruibili, ma almeno si faccia il favore di scendere la scaletta di una nave e di vederla perdendosi nelle calli o attraversando i canali e non già invece dall’oblo di un transatlantico o dalla terrazza di questo.

Non ha senso continuare a parlare da un lato di moto ondoso che distrugge la città di Venezia e poi autorizzare il transito di navi che con un minimo movimento inevitabilmente spostano enormi quantità di acqua che crea degli squilibri nel sistema lagunare.

E’ ridicolo chiedere una svolta sostenibile del turismo veneziano e poi consentire il più brutale metodo di visita che altera il contesto storico architettonico, pone a rischio l’ambiente e la sicurezza dei transiti locali, afferma una tipologia di visita usa e getta basata su “ci sono stato” anziché “ho conosciuto e visto”.

Il WWF da oltre 20 anni si batte per una messa in sicurezza dell’intera laguna veneta. Questo da un lato ha visto progressivi passi avanti nel campo dei traffici pericolosi legati all’attività industriale, soprattutto per l’obbligatorietà dei doppi scafi e per il rafforzamento dei protocolli di sicurezza sui transiti, da un altro, nonostante le dichiarazioni e gli intenti, non ha ancora dato nessun risultato soddisfacente rispetto al turismo crocieristico e alla nautica da diporto che risulta invasiva, sproporzionata rispetto ai luoghi, potenzialmente pericolosa e comunque segno di un malcostume.

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