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Il progetto Big Cats del WWF per fermare il declino dei grandi felini

Dai primi anni ’60 il WWF si occupa della conservazione dei leoni in Africa e fino ad oggi li ha protetti dall’estinzione ma c’è ancora molto da fare Fin dalla sua nascita 60 anni fa, il WWF si…

Dai primi anni ’60 il WWF si occupa della conservazione dei leoni in Africa e fino ad oggi li ha protetti dall’estinzione ma c’è ancora molto da fare

Fin dalla sua nascita 60 anni fa, il WWF si è occupato di conservazione dei leoni in Africa e alla sua rete di progetti, programmi e competenze è riuscito fino ad oggi ad evitare l’estinzione di questa specie iconica, ma purtroppo non ancora a fermarne il drammatico declino. Questa specie così carismatica, infatti, occupa oggi appena il 10% del suo areale storico e la popolazione è dimezzata negli ultimi 25 anni. E in assenza di misure efficaci e di progetti di conservazione dedicati i leoni diminuiranno di un ulteriore 50% nei prossimi due decenni in Africa occidentale, centrale e orientale. 

Per questo dal 2020 il WWF ha deciso di rafforzare gli sforzi per la conservazione dei grandi felini, in particolare del leone in Africa, lanciando l’iniziativa Big Cats. Con questo progetto il WWF mette a disposizione tutte le capacità più avanzate per affrontare i problemi di conservazione dei leoni, come mobilitare il sostegno della società civile, creare partnership globali, attivare le istituzioni e i governi, sostenere le aree protette, contrastare il commercio illegale, mitigare i conflitti con le comunità locali, rafforzare la ricerca e promuovere il ripristino della connettività tra gli habitat e gli ecosistemi. In tutti questi ambiti l’organizzazione ha individuato i migliori partner e le pratiche più efficaci, ma è necessario oggi un sostanziale incremento della scala d’intervento e quindi maggiori finanziamenti. Sostenendo la campagna SOS Leone attraverso SMS o chiamata da rete fissa al 45585 entro il 23 maggio, si aiuterà il WWF nella sua missione di raddoppiare il numero di leoni entro il 2050. I leoni hanno una buona capacità riproduttiva che permette loro, allorché le minacce vengano attenuate e gestite correttamente, un veloce recupero delle popolazioni. È anche importante considerare che l’attuale sistema di aree protette, se ben gestite e finanziate, potrebbe arrivare ad ospitare fino a 80.000 leoni, contro le poche migliaia di oggi.

Il WWF in Africa per la conservazione dei leoni lavora concentrando gli interventi sul campo in 8 grandi territori prioritari: il progetto “SOS Leoni” contribuisce in particolare ad azioni dirette nell’area di SOKNOT, uno dei territori africani più importanti per il futuro dei leoni.

Gli obiettivi del progetto SOS Leone

1.Costruire consenso per la conservazione dei leoni

La possibilità di attuare con successo interventi per la conservazione dei leoni in Africa dipende in gran parte dalla disponibilità e dal consenso delle comunità direttamente e indirettamente coinvolte nella conservazione della specie. A sfavore dei leoni gioca il fatto che a livello locale e regionale le comunità siano poco consapevoli del valore dei leoni e quindi poco interessate, se non qualche volta addirittura contrarie, alla loro conservazione. Questa situazione si riflette anche sull’assoluta inadeguatezza dei finanziamenti dedicati a questa specie. Eppure la presenza dei leoni rappresenta un tangibile valore ecologico, economico e culturale per le comunità locali. Proprio per questo il WWF intende aumentare la sensibilizzazione locale e regionale con:

  • Programmi educativi da veicolare attraverso i mezzi di comunicazione più adatti per promuovere la conservazione verso i leoni e un cambiamento comportamentale a livello locale e regionale.
  • Azioni di policy ed advocacy per incoraggiare i governi africani che ancora ospitano i leoni e gli organi internazionali a investire di più nella conservazione, nelle aree protette e nelle iniziative che proteggono e collegano i corridoi per leoni. 


2.Rafforzare le attività di conservazione nelle aree protette

La rete delle aree protette africane è abbastanza estesa (14,7% della superficie complessiva), ma è oggetto di una pressione crescente finalizzata alla revisione dei confini e del regime di tutela. A ciò si aggiunge l’esiguità dei finanziamenti con pesanti conseguenze per la conservazione dei leoni. Le aree protette però-come le aree faunistiche gestite da privati e dalle comunità locali- pur con tutte le difficolta che stanno vivendo a causa della pandemia, sono ancora lo strumento più importante per il futuro dei leoni.

Il WWF si impegna a:  

  • Incoraggiare l’aumento del sostegno finanziario per la conservazione dei leoni nelle aree protette da parte di imprese africane e internazionali, fondazioni, agenzie di aiuto e privati.
  • Fornire attrezzature e strumentazione per i ranger e il personale che lavora all’interno delle aree protette.
  • Sostenere gli sforzi di contrasto al bracconaggio (esercitato anche con l’avvelenamento della fauna selvatica) e di contenimento dell’utilizzo del bushmeat (carne di animali selvatici).
  • Garantire la creazione e/o l’implementazione di standard di gestione delle aree protette. 


3.Ridurre il commercio illegale di specie selvatiche  

Il WWF è in prima linea nella lotta a bracconaggio e al commercio illegale di fauna selvatica. L’impatto sulle popolazioni di leoni da parte del commercio illegale di parti del corpo dei leoni è una minaccia crescente. Il commercio illegale di carne di animali selvatici è uno dei principali fattori di riduzione dell’abbondanza di prede dei leoni e causa del loro declino. L’importanza di ridurre il commercio illegale di animali selvatici richiede interventi mirati, quali:

  • Contenere la domanda, facendo pressione sulle politiche per la fauna selvatica e conducendo campagne di riduzione della domanda a livello locale e nazionale.
  • Aumentare la capacità e le conoscenze degli organismi preposti all’applicazione della legge su come efficacemente riconoscere le parti di leone nelle attività di monitoraggio e controllo. 


4.Ridurre i conflitti uomo-leoni

Il conflitto uomo-leoni è un fattore che incide in maniera significativa sulla conservazione del leone e sul benessere umano. Ma le misure preventive possono aiutare a ridurre la perdita di bestiame, incentivare le comunità alla coesistenza con i leoni e possono essere sviluppate politiche e competenze utili per la gestione dei conflitti. Per ridurre i conflitti, il WWF promuove – anche in collaborazione con altri partner – lo “Human-Wildlife Safe System Approach”, che mira a garantire che le persone, la fauna selvatica, il bestiame e l’habitat siano gestiti in armoniosa convivenza. Le soluzioni per prevenire gli attacchi dei grandi felini sono a portata di mano. Emblematico il caso di Richard Turere, un giovane ragazzo Masai che in Kenia ha inventato un semplice sistema di luci e suoni che disturba i leoni e previene efficacemente gli attacchi: con la sua invenzione, oltre a mettere in sicurezza il suo villaggio e fare pace con i leoni, Turere ha vinto una borsa di studio negli Stati Uniti per sviluppare ulteriormente l’idea. 

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