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Il WWF per la tutela del lupo

In occasione della edizione 2013 di “Mi illumino di meno”, iniziativa di sensibilizzazione lanciata dalla celebre trasmissione radio Caterpillar,  “ispirando” azioni concrete a tutti i livelli della società, il WWF Friuli Venezia Giulia rende noti i risultati di…

In occasione della edizione 2013 di “Mi illumino di meno”, iniziativa di sensibilizzazione lanciata dalla celebre trasmissione radio Caterpillar,  “ispirando” azioni concrete a tutti i livelli della società, il WWF Friuli Venezia Giulia rende noti i risultati di una campagna di rilevazione delle temperature compiuta in edifici pubblici e privati del capoluogo friulano ed a Cividale. Un’indagine che mette in evidenza ancora una volta come, di fronte al fenomeno nefasto del riscaldamento globale, a livello locale ancora troppo poco si faccia per contenere le emissioni di gas serra e ridurre gli sprechi energetici .

Le temperature, rilevate dal 1° al 15 febbraio dai volontari del WWF in una cinquantina di edifici, tra uffici pubblici, esercizi commerciali, banche e abitazioni private, evidenziano una situazione a macchia di leopardo.

Mentre negozi, bar, caserme e abitazioni private rientrano per lo più nella norma (con picchi più alti nei supermercati ma sempre al di sotto del limite di legge, pari a 20°C + 2 di tolleranza), temperature decisamente più elevate si registrano in alcune scuole, dove sono stati riscontrati livelli eccezionali, pari addirittura a 26,6°C, al teatro Giovanni da Udine (25,2°C) e nei locali del palazzo della Regione (vedi sotto, foto A). Qui, negli uffici della giunta e dell’assessorato regionale agricoltura e foreste sono state rilevate temperature significativamente superiori al limite di legge (23,0-23,5°C) e in alcune stanze hanno raggiunto anche i 24,6°C.

Il caso del nuovo palazzo regionale è, d’altronde, forse il più eclatante: sia perché sede di un ente pubblico che per primo dovrebbe farsi promotore di pratiche virtuose nella riduzione degli sprechi energetici, sia perché diversi difetti di progettazione e/o di gestione  riducono il beneficio apportato, in termini di sostenibilità energetica, dall’imponente impianto fotovoltaico che alimenta l’intera struttura. È il caso delle luci accese anche di notte per interi piani, o di giorno a causa dei vetri oscurati per evitare l’insolazione (quando sarebbe stato invece necessario e opportuno posizionare elementi schermanti esterni, che d’estate incidono di più e permettono di ridurre le esigenze di condizionamento), del modesto isolamento (7 cm rispetto agli standard attuali di 10 cm), della difficile regolazione delle temperature.

FOTO A, Palazzo della Regione, Via Sabbadini, Udine

Grave poi, fa notare il WWF, la situazione di eccessivo riscaldamento che si riscontra in diverse scuole (dove sono state registrate temperature oltre i 26°C), sia per l’assurdo spreco di denaro pubblico sia per il benessere dei ragazzi stessi. Eppure, proprio dal mondo scolastico vengono esempi di buone pratiche volte a contribuire, nel proprio piccolo, alla lotta contro gli sprechi energetici.

E’ il caso dell’ISIS “ Caterina Percoto” che, con le somme vinte in concorsi ambientali e la collaborazione della Provincia e della ditta responsabile dell’impianto di riscaldamento, è riuscito a termoregolare  le aule e gli spazi interni dell’Istituto. La presenza di termovalvole in quasi tutte le classi, la chiusura alternata dei numerosi termosifoni nei corridoi (spazi di transito), la sensibilizzazione degli studenti verso l’eliminazione degli sprechi, ha portato a temperature più sostenibili negli ambienti interni. Rimangono comunque i limiti strutturali di un edificio che andrebbe prioritariamente isolato, come dimostrano le elevate dispersioni rilevate dalle termografie (foto B).

FOTO B, Istituto ISIS Caterina Percoto, Udine.

In rosso le aree a maggiore dispersione, a causa dell’assenza di isolamento termico.

Le possibilità per ridurre lo spreco di energia, l’inquinamento e combattere i cambiamenti climatici – conclude il WWF – sono alla portata dei cittadini e delle amministrazioni, anche perché i costi iniziali saranno più che compensati dai risparmi economici futuri. Non c’è tempo da perdere e per questo occorrono però nuovi amministratori competenti, sensibili e di buona volontà”.

Si approfitta della occasione per annunciare l’evento 2013 dell’Ora della Terra (Earth hour), la più grande mobilitazione volontaria per la lotta al cambiamento climatico e per il futuro sostenibile che il 23 marzo darà vita a un emozionante giro del mondo a luci spente attraverso tutti i fusi orari per coinvolgere persone, città, istituzioni e imprese nel cambiamento che potrà dare al mondo un futuro sostenibile.

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