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Impianti da sci, il WWF scrive al Parco Nazionale della Majella

Necessario un incontro per illustrare cosa si sta progettando nell’area protetta nazionale   Il Delegato regionale del WWF Italia, Filomena Ricci, nei giorni scorsi ha inviato una lettera all’Ente Parco Nazionale della Majella indirizzata al Presidente Lucio Zazzara,…

Necessario un incontro per illustrare cosa si sta progettando nell’area protetta nazionale

 
Il Delegato regionale del WWF Italia, Filomena Ricci, nei giorni scorsi ha inviato una lettera all’Ente Parco Nazionale della Majella indirizzata al Presidente Lucio Zazzara, al Direttore Luciano Di Martino e al rappresentante delle associazioni ambientaliste nel consiglio direttivo Stefano Raimondi, per chiedere un incontro sul progetto “Interventi sulle infrastrutture funzionali alla valorizzazione turistica delle stazioni invernali Passo Lanciano-Mammarosa” e per sottolineare le criticità e gli impatti dell’ipotesi progettuale, che, stando a quanto riportato dalla stampa, prevedrebbe il collegamento tra le piste situate a Passo Lanciano e quelle di località Mammarosa, interessando un bacino sciistico che parte da 1306 metri e arriva ai 1995 metri della cima della Majelletta anche con la realizzazione di una seggiovia di collegamento tra Roccamorice e Mammarosa, un impianto di innevamento artificiale e il recupero di alcuni edifici presso la zona di Passolanciano, Il tutto con un investimento di fondi pubblici di circa 34 milioni di euro (20 milioni dal MasterplanAbruzzo-Patto per il Sud e il resto da trovare nella programmazione 2021-2027).

Il progetto viene presentato allo stadio embrionale con tutte le necessarie autorizzazioni ancora da acquisire. L’ammodernamento degli impianti presenti, il recupero di edifici fatiscenti, una nuova visione dell’area volta anche alla fruizione estiva, sono condivisibili, ma ampliamenti del bacino sciistico, collegamenti da altri versanti e innevamento artificiale sono opere che non possono essere considerate prive di impatti rilevanti. L’area interessata, del resto, oltre a ricadere nel Parco, è ricompresa in siti di interesse comunitario e zone di protezione speciale individuati dalla Regione Abruzzo e messi sotto tutela dallo Stato italiano attraverso la Rete Natura2000 dell’Unione Europea.

La realizzazione di un invaso di raccolta delle acque per l’innevamento artificiale appare inaccettabile, tanto più che si va a intervenire in un territorio che soffre di cronica carenza d’acqua, ormai non solo nel periodo estivo. I Comuni del circondario, anche nelle scorse settimane, hanno dovuto razionalizzare l’acqua potabile: invece di pensare alla realizzazione di invasi per garantire la sopravvivenza di impianti sciistici tanto costosi, sarebbe più utile intervenire su tali priorità, utilizzando i fondi del Masterplan per progetti di interesse sociale e comunitario. Preoccupante è anche il collegamento tra Roccamorice e Mammarosa: l’infrastruttura oggi presente, infatti, non appare in grado di reggere un afflusso turistico importante verso la Majella dal versante pescarese e un suo adeguamento comporterebbe interventi pesanti che non sembrano conciliarsi con il livello di tutela, nazionale ed europeo, riconosciuto al sito.

Trattandosi di specie e habitat tutelati di primaria importanza è ovvio che nelle procedure da seguire si dovrà garantire la partecipazione delle associazioni e non solo dei portatori di interessi particolari. Il WWF è certo che l’Ente Parco della Majella saprà coinvolgere tutte le realtà interessate fin dall’inizio del confronto al fine di garantire la giusta partecipazione. Per questo auspica che il Parco voglia accogliere la richiesta di incontro avviando un confronto sulle proposte progettuali presentate, che necessitano un urgente chiarimento su molti punti.

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