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Rifiuti a Roma: ricorso al TAR di Legambiente e WWF

Le associazioni hanno depositato un ricorso al TAR del Lazio contro il percorso per la costruzione dell’inceneritore di Roma

L’impianto dovrebbe bruciare 600.000 tonnellate l’anno di rifiuti

Legambiente e WWF Italia annunciano di avere depositato un ricorso al TAR del Lazio contro il percorso per la costruzione dell’inceneritore di Roma, impugnando le ordinanze di approvazione del Piano di Gestione dei Rifiuti di Roma Capitale e per la realizzazione dell’impianto di termovalorizzazione da 600.000 t/anno di rifiuti, predisposte dal Commissario Straordinario per il Giubileo e Sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
Con il ricorso congiunto, predisposto dagli avv.ti Diego Aravini, Micaela Chiesa e Umberto Fantigrossi, le due maggiori associazioni ambientaliste italiane hanno inoltre chiesto la sospensione cautelare della efficacia dei provvedimenti impugnati, contestandone la legittimità costituzionale.

“Impugniamo di fronte al TAR gli atti verso la realizzazione dell’inceneritore di Roma – dichiarano Legambiente e WWF Italia – di fronte all’intenzione di stravolgere le impostazioni del Piano Regionale dei Rifiuti, puntando su inverosimili effetti “salvifici” di un costoso impianto, che finirebbe invece per paralizzare il miglioramento della raccolta differenziata, in palese violazione con gli obiettivi ambientali fissati a livello europeo. Inaccettabile poi aver scelto di imporre questo intervento attraverso un commissariamento per il Giubileo del 2025, sia perché è impossibile che l’impianto sia pronto per il 2025, sia perché così facendo si è voluta cancellare qualsiasi fase di confronto e partecipazione, nonostante si sia intervenuti pesantemente su un tema oggetto di una recente pianificazione regionale. Contrastiamo quindi, anche sul piano giudiziario, l’idea di dar vita a questo impianto inutile e dannoso mentre continueremo, con tutte le nostre forze, a stimolare le istituzioni, ad ogni livello, nell’adottare misure che portino ad una vera economia circolare fatta di riduzione dei rifiuti, raccolta porta a porta, differenziata, incentivi al riuso e applicazione delle più moderne tecnologie per la gestione del residuo indifferenziato. Roma può e deve diventare un modello virtuoso e per questo obiettivo continueremo a batterci al fianco di cittadini, sindacati, comitati e associazioni”.

Le forzature del Commissario straordinario

Le motivazioni dell’impugnazione si fondano poi sull’incompetenza del Commissario Straordinario che ha illegittimamente derogato o modificato le norme in materia di procedura di VAS (delineate agli artt. 4 e seguenti del D. Lgs. 152/2006 – di competenza di Legislatore Nazionale) lì dove, invece, si sancisce la necessaria divisione di competenze, tra autorità che presenta la richiesta e autorità chiamata a fare una valutazione imparziale e indipendente. In questo caso il Commissario e Sindaco di Roma ha individuato nella Città Metropolitana il soggetto per la procedura di Valutazione Ambientale Strategica, ente del quale Sindaco Metropolitano è Roberto Gualtieri. In tal modo chi chiede, valuta e concede autorizzazione alla realizzazione dell’impianto è lo stesso soggetto, dinamica contro la quale gli ambientalisti si schierano con fermezza.

Infine i provvedimenti impugnati si pongono in palese contrasto con il Piano Regionale dei Rifiuti che non prevede nuovi inceneritori, né la possibilità di redigere un piano di gestione del sub-ambito romano in conflitto con quello regionale, considerato anche il potenziamento previsto del termovalorizzatore di S.Vittore del Lazio.

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