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Ischia, Guardie WWF in azione nel campo antibracconaggio

E’ in piena attività il campo antibracconaggio lanciato dal WWF sull’isola di Ischia. Venti guardie giurate volontarie dell’Associazione sono al “lavoro”, nell’ambito della campagna Stop ai crimini di natura. Iniziato il 25 aprile, il campo proseguirà sino alla…

E’ in piena attività il campo antibracconaggio lanciato dal WWF sull’isola di Ischia. Venti guardie giurate volontarie dell’Associazione sono al “lavoro”, nell’ambito della campagna Stop ai crimini di natura. Iniziato il 25 aprile, il campo proseguirà sino alla metà di maggio, in coincidenza con il periodo più intenso della migrazione primaverile. L’attività di prevenzione e repressione del bracconaggio svolta in collaborazione con le Forze dell’Ordine dell’isola ha già permesso nei primi giorni di attività di porre sotto sequestro 2 richiami elettroacustici vietati, 20 trappole per piccoli uccelli e alcune decine di cartucce calibro 12 abbandonate da bracconieri in fuga: 5 persone armate di fucile sono infatti state intercettate durante l’attività venatoria illegale riuscendo tuttavia a fuggire. Nella giornata di lunedì 27 aprile sono stati uditi circa 100 colpi di arma da fuoco a dimostrazione di un’attività di bracconaggio consistente.
Il campo antibracconaggio di Ischia partecipa quest’anno il 9 e 10 maggio alla celebrazione del World Migratory Bird Day promosso dal Programma Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) e dalla Convention on the Conservation of Migratory Species of Wild Animals (CMS). Il 9 e 10 maggio all’attività tradizionale di prevenzione del bracconaggio si affiancherano attività di osservazione della migrazione degli uccelli in cui sarà coinvolta la cittadinanza. La migrazione primaverile è un evento stagionale importantissimo nel Mediterraneo, che coinvolge milioni di uccelli migratori. Le isole rappresentano importantissime aree di sosta per questi animali che necessitano di fermarsi anche solo per poche ore per riportare a livelli regolari i metaboliti plasmatici e l’acido lattico, aumentati enormemente durante lo sforzo fisico, e a riprendere quindi la migrazione.
Sulle piccole isole del Tirreno e più in generale lungo le coste dell’Italia meridionale i migratori hanno purtroppo nel passato trovano ad accoglierli fucili, trappole e reti. La caccia primaverile era pratica spesso preferita dai cacciatori locali alla caccia autunnale ma l’impatto sulle popolazioni di uccelli selvatici era tanto grave da essere vietata in Italia già a partire dal 1977. Divieto largamente disatteso soprattutto nelle piccole isole del Tirreno meridionale: Ischia, Procida, Ventotene e Ponza. A partire dal 1993 gli ambientalisti hanno iniziato a monitorare il fenomeno in queste isole scoprendo che il bracconaggio primaverile era pratica quotidiana che coinvolgeva migliaia di cacciatori: “quando siamo sbarcati ad Ischia nella primavera del 1993” racconta Eugenio “la caccia era sostanzialmente aperta. Ricordo che in una mattina di maggio contammo circa 500 colpi di fucile provenire da una sola frazione di Forio d’Ischia. Venivano abbattute soprattutto tortore, ma osservammo anche falchi pecchiaioli e cicogne cadere a terra uccise. Di notte decine di richiami acustici (vietati) per richiamare le quaglie risuonavano in tutta l’Isola. Molti cittadini non riuscivano a dormire, i richiami a volume esagerato erano piazzati anche tra le case”. Il WWF Italia decide nel 1995 di dar vita al primo campo antibracconaggio sull’Isola di Ischia in collaborazione con le tutte le Forze dell’Ordine dell’isola, ottenendo subito risultati eccezionali con la denuncia di decine di bracconieri ed il sequestro di trappole, richiami, munizioni ed armi. Le armi da caccia utilizzate sull’isola hanno però una particolarità: molto spesso si tratta di fucili di provenienza furtiva, con matricola abrasa! Un fenomeno sconosciuto fino ad allora per dimensione e gravità. L’impegno dell’Arma dei Carabinieri per stroncare questo gravissimo fenomeno criminale su Ischia è esemplare: ad oggi centinaia di servizi antibracconaggio svolti congiuntamente con le guardie volontarie del WWF hanno permesso il sequestro di oltre 70 armi clandestine, 30.000 cartucce, migliaia di trappole e centinaia di richiami acustici.
“Alcuni dei sequestri operati sono sicuramente tra i più rilevanti in tema di bracconaggio operati in Italia” spiegano al Coordinamento Guardie WWF Italia “Lungo la costa di Forio le Guardie WWF con i Carabinieri della locale Stazione comandata dal Maresciallo De Luca sequestrarono in un solo servizio 5 fucili con matricola abrasa occultati tra le rocce a mare. In un’altra occasione nel Comune di Barano i Carabinieri guidati dal Luogotenente Cantaressi arrestarono un cacciatore che deteneva presso la sua abitazione tre fucili di provenienza furtiva con matricola abrasa” A fronte di continui sequestri, denunce e arresti di bracconieri il fenomeno del bracconaggio sull’isola di Ischia, seppur ridotto rispetto al passato, continua ad essere presente e rappresenta una minaccia molto grave per gli uccelli migratori. Ancora lo scorso anno i Carabinieri hanno operato, coadiuvati dalle Guardie WWF, importantissimi sequestri di armi con matricola abrasa, e arrestato due persone per detenzione di armi clandestine e ricettazione. “L’impatto del bracconaggio primaverile sull’Isola di Ischia e più in generale su tutte le isole del Tirreno meridionale” spiega Antonio Delle Monache Coordinatore Guardie WWF Lombardia “è gravissimo andando a colpire animali pronti per la nidificazione e appartenenti a specie che sono globalmente in diminuzione. La quaglia e la tortora selvatica, le due specie target dei bracconieri isolani, sono comprese tra le “specie SPEC 3”, ai sensi della Direttiva Europea, cioè specie la cui popolazione globale non è concentrata in Europa, ma che in Europa presenta uno stato di conservazione sfavorevole. L’uso poi di piccole trappole miete vittime invece tra i piccoli uccelli come culbianchi, stiaccini, codirossi ma anche esemplari di upupa e codirossone. Decine poi i rapaci abbattuti, oltre a tarabusini, rigogoli tra le tante vittime del bracconaggio primaverile”
Proprio per implementare il contrasto al bracconaggio  il WWF Italia ha lanciato una petizione, che si è ora trasformata in un disegno di legge, finalizzato all’approvazione di una legge che aumenti le sanzioni penali per l’uccisione, le catture illegali, il commercio illecito di animali appartenenti a specie protette dalle leggi Italiane, europee od internazionali con l’introduzione del “Delitto di uccisione di specie protetta”.
Il  campo di vigilanza ambientale 2015 del WWF Italia comprende anche attività di contrasto  agli ancora  troppo numerosi e gravi “ ecocrimini” , con attività di vigilanza delle guardie volontarie WWF anche nelle aree “calde” di Caserta, Napoli,  Salerno con azioni, anche queste  svolte grazie alla collaborazione  con le Forze dell’ordine. Per  sostenere queste attività, svolte esclusivamente da volontari WWF, è possibile diventare socio, fare una donazione, un lascito.

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