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Le savane del Cerrado devastate dagli incendi

Più di 50.000 incendi hanno finora distrutto quasi 4.000 km² di superficie della regione brasiliana

Brasile, incendi e deforestazione stanno uccidendo il Cerrado


Più di 50.000 incendi hanno finora distrutto quasi 4.000 km² di superficie nel Cerrado, la più grande risorsa di soia per l’Unione Europea. Considerata la savana con la più alta biodiversità al mondo, il Cerrado sta subendo una distruzione a velocità allarmante fino ad interessare le colture di soia che forniscono i mercati della UE.

Stando ai dati DETER, un software satellitare sviluppato dall’Istituto Nazionale Brasiliano per la Ricerca Spaziale (INPE) che monitora in tempo reale la deforestazione e la distruzione naturale, 3.774 km² di terreno, circa due volte la superficie di Londra, sono stati persi tra gennaio e aprile 2021. Si tratta di un aumento di circa il 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Solo in agosto, il Cerrado ha perso 433 km2 di vegetazione autoctona – 136% in più rispetto al 2020.

La soia è il prodotto importato in UE che causa più deforestazione

Il Cerrado, spesso considerata una “foresta capovolta” a causa dell’elevata quantità di carbonio che immagazzina, è bersaglio della continua espansione delle monoculture di soia e dell’allevamento di bestiame, che lo rendono più suscettibile agli incendi. Sono stati più di 50.000 i roghi negli ultimi 9 mesi – solo in agosto oltre 15.000 – il 48% in più dello scorso anno.
La soia è il prodotto importato in UE maggiormente causa di deforestazione tropicale ed è usato principalmente come mangime per bestiame. Nel 2018, il 23% della soia importata dal Sud America proveniva dal Cerrado e ben il 70% della soia importata in UE e legata alla distruzione di
ecosistemi deriva da quest’area. Nonostante questo, recenti notizie sui media indicano che la tanto attesa proposta per la nuova legge UE per fermare la deforestazione importata si focalizzerà solamente sulle foreste, trascurando la crescente distruzione di altri ecosistemi cui la UE è responsabile, come il Cerrado e altre praterie.

WWF: “La UE deve inserire savane e praterie nella nuova legge”


“La UE, tramite l’importazione di soia e carne prodotte a spese della vegetazione autoctona, sta inconsapevolmente contribuendo alla perdita di rare specie di uccelli, al prosciugamento di fiumi e alla violenza contro le comunità locali nella regione. I cittadini della UE consumano “soia nascosta” in formaggio, latte, uova e carne e non sanno nemmeno se ciò è causa di perdita di biodiversità preziosa. Ma ora l’UE ha l’opportunità di dare una svolta e di indicare la strada per combattere il cambiamento climatico e la perdita di ecosistemi. Includere fin dall’inizio savane e praterie nella nuova legge aiuterebbe le politiche nella giusta direzione. I consumi europei stanno portando alla distruzione di foreste e savane, e noi non possiamo salvare una a dispetto dell’altra” ha detto Anke Schulmeister-Oldenhove, dell’ European Policy Office del WWF.

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