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L’European Green Deal sarà una svolta per la natura e il clima?

La Comunicazione della Commissione Europea sull’European Green Deal, resa pubblica oggi, riconosce chiaramente le sfide ambientali che il mondo sta affrontando e dà un nuovo impulso all’azione. Saranno comunque le proposte legislative e le politiche concrete attese nei…

La Comunicazione della Commissione Europea sull’European Green Deal, resa pubblica oggi, riconosce chiaramente le sfide ambientali che il mondo sta affrontando e dà un nuovo impulso all’azione. Saranno comunque le proposte legislative e le politiche concrete attese nei prossimi mesi che mostreranno quanto sia articolata l’azione su cui la Commissione Europea si è attualmente impegnata per rispondere alle raccomandazioni del mondo scientifico per una trasformazione urgente e di largo respiro, osserva il WWF.
 
Per il WWF Il pacchetto proposto dalla Commissione UE è completo, perché identifica i giusti campi di azione: spaziando dal cambiamento climatico e dalla tutela della biodiversità, al ripristino dei sistemi naturali, sino allo stop della deforestazione, presentando una serie di iniziative potenzialmente innovative e trasformative. Certo, continuando a riferirsi alla crescita economica come obiettivo principale, si perde un’occasione per lanciare la sfida alla crescita tradizionalmente intesa e per scegliere, quindi, un approccio consapevole degli attuali limiti del Pianeta. Difficilmente un approccio così schematico può consentire di conseguire il profondo cambiamento sistemico che è stato promesso.

Secondo l’associazione del Panda l’Unione Europea deve conseguire la neutralità climatica, a cominciare dal carbonio zero, ben prima della metà del secolo se vuole avere la possibilità di combattere la crisi dovuta ai cambiamenti climatici. Mettere questo obiettivo in una legge europea, come è stato proposto oggi, è un passo fondamentale che i leader europei devono perseguire da subito. Ancora non si avverte il senso di urgenza che viene espresso nelle strade, dai giovani e dal mondo scientifico. L’Unione Europea deve portare il suo obiettivo di abbattimento delle emissioni climalteranti al 65% già dal 2020 per dimostrare al mondo di essere capace di andare avanti e fungere da catalizzatrice perché gli altri seguano l’esempio. La crisi climatica non può più aspettare.
 
Secondo il WWF, l’Europa deve affrontare urgentemente la perdita di natura attuale, che contribuisce ad aggravare la crisi climatica e l’attenzione della Commissione Europea sul ripristino dei sistemi naturali nell’ambito della strategia per la biodiversità al 2030 va nella giusta direzione. Tuttavia, rischia di essere una promessa mancata fino a quando non saranno previsti investimenti significativi, che obblighino i settori pubblico e privato a fare in modo che ciò accada. Prendendo in esame ciò che viene detto sulla deforestazione fuori dall’Europa, l’impegno per misure regolatorie è limitato alla “promozione” ai prodotti che non derivino dalla deforestazione. Quanto dichiarato è insufficiente per ridurre il massiccio impatto dei consumi europei sugli ecosistemi vulnerabili come quelli dell’Amazzonia.
 
Se la Commissione Europea fa sul serio nel perseguire l’obiettivo di arrestare la perdita di biodiversità deve innanzitutto e principalmente dichiarare che la Direttiva Quadro Acque è adatta allo scopo che si prefigge, osserva il WWF. Questa normativa europea affronta adeguatamente le questioni dell’inquinamento idrico, pone un freno alla perdita di biodiversità acquatica e migliora la resilienza dei sistemi naturali agli impatti del cambiamento climatico. La verifica in corso sulla sua efficacia è un banco di prova per l’European Green Deal, e per verificare quanto Commissione Europea tenga in conto gli Stati Membri
 
Infine il WWF osserva che de si prendono in esame i segnali sulla finanza sostenibile, incluse le decisioni della Banca Europea degli Investimenti relative allo stop ai finanziamenti per i combustibili fossili dal 2021, come anche la proposta di un Piano di Investimenti per l’Europa Sostenibile da 1.000 miliardi di euro sembra di trovarsi di fronte ad una risistemazione di un pacchetto di iniziative già esistenti senza alcun nuovo impegno per individuare nuovi finanziamenti. Questo tentativo di vendere come nuovo un vino servito in vecchie bottiglie non rappresenta un valore aggiunto ed è ingannevole.

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