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Lunedi consegna firme ‘Sicilia il petrolio mi sta stretto’

Stretta finale per la campagna WWF “Sicilia: il petrolio mi sta stretto”: il prossimo lunedì 28 ottobre il WWF  incontrerà il sindaco di Pantelleria per consegnargli le firme raccolte in questi mesi per fermare i progetti di piattaforme…

Stretta finale per la campagna WWF “Sicilia: il petrolio mi sta stretto”: il prossimo lunedì 28 ottobre il WWF  incontrerà il sindaco di Pantelleria per consegnargli le firme raccolte in questi mesi per fermare i progetti di piattaforme petrolifere nel Canale di Sicilia e chiedere l’istituzione di una nuova area protetta sull’isola, l’unica del Canale di Sicilia a non essere tutelata.
Ci sono quindi alcuni  giorni utili per firmare la petizione su www.wwf.it/ilpetroliomistastretto e raccogliere quante più voci possibili perché quest’azione si realizzi davvero.

Iniziata quest’estate dalla piccola isola mediterranea, paradiso naturale in un mare ancora incontaminato, la campagna WWF ha ricevuto tra gli altri il supporto di Luca Zingaretti, dei velisti siciliani della Sagola Biotrading, della piattaforma change.org ed è diventata globale dopo che il WWF internazionale ha scelto Pantelleria tra le sei icone naturali mondiali minacciate dai combustibili fossili, nell’ambito della campagna “Seize your power, riprenditi l’energia”.

“La campagna per Pantelleria è stata finora un grande successo, l’isola non si sente più ‘isolata’ ed è nato un processo che vede pescatori, promozione turistica, cittadini, amministratori locali a confronto per una gestione del mare coordinata e sostenibile – ha detto Marco Costantini, responsabile Mare WWF Italia che lunedì incontrerà il sindaco di Pantelleria – Il momento culminante è arrivato. Abbiamo ancora tre giorni per far sentire la nostra voce e dire no alle trivelle che rovinerebbero per sempre un’isola dall’incredibile bellezza – con i suoi fenicotteri, aquile, tartarughe marine, balenottere, tonni e pesci di ogni tipo – che ora tutto il mondo sta guardando e vuole proteggere.
Lunedì saremo orgogliosi di portare al sindaco di Pantelleria le firme di tutte le persone che credono in questo progetto perché se ne faccia portavoce, e invitiamo tutti ad aderire con forza, perché un nuovo modello di sviluppo è possibile e con azioni come questa possiamo, tutti insieme, dimostrarlo”.

PANTELLERIA, LA “PERLA NERA DEL MEDITERRANEO”:

Pantelleria è un connubio di montagne e spiagge rocciose. La sua particolare posizione geografica tra Europa e Africa ne fanno un punto di passo per tutti gli uccelli migratori che si spostano tra queste Terre, fenicotteri cicogne, falchi aquile di provenienza asiatica. Nel suo mare vi sono tartarughe marine, balenottere, mobule (ovvero le mante del Mediterraneo), tonni e pesci di ogni tipo. Tre piattaforme petrolifere sono attualmente attive nel Canale di Sicilia, con una produzione media annua di 280.000 tonnellate di petrolio greggio estratto dai 35 pozzi, ma è stata concessa autorizzazione per esplorare la presenza di petrolio sotto il fondo marino e in diversi siti lungo la costa di Pantelleria. Data la natura geologica dei fondali del Mediterraneo, soggetta ad attività sismica, gli effetti negativi di tali attività sono significativamente maggiori che in altre aree. Le onde sismiche indotte per rilevare la presenza di petrolio e gas naturale sotto il mare infliggono gravi danni all’ambiente, in particolare alla biodiversità marina. Dallo Stretto di Sicilia passa tutto, dal più piccolo scambio di correnti superficiali e profonde, ai tonni e alle tartarughe in migrazione, alle flotte pescherecce degli stati mediterranei che si riversano lì per pescare il pesce più pregiato al mondo, il tonno rosso.
Lì lo stato vorrebbe le trivelle. Per scongiurare il rischio e creare una nuova area protetta a Pantelleria, fino al 27 ottobre si firma su www.wwf.it/ilpetroliomistastretto

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