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Marcia per il clima: è la globalizzazione della speranza

Sin da ieri, in tutto il mondo si stanno susseguendo eventi grandi e piccoli, manifestazioni colorate e gioiose che chiedono che si cambi oggi per evitare il cambiamento climatico più pericoloso domani. Persone diverse, animate da idee e…

Sin da ieri, in tutto il mondo si stanno susseguendo eventi grandi e piccoli, manifestazioni colorate e gioiose che chiedono che si cambi oggi per evitare il cambiamento climatico più pericoloso domani. Persone diverse, animate da idee e approcci diversi, si stanno unendo in tutto il mondo chiedendo ai potenti della Terra, che martedì saranno alle Nazioni Unite di New York per il Summit sul Clima, di agire subito e insieme. E proprio a New York avrà luogo la marcia principale.

Anche il WWF, presente  in tutto il mondo, partecipa agli eventi assieme a centinaia e migliaia di organizzazioni grandi e piccole.

“Oggi è il giorno della globalizzazione della speranza, perché oggi la scelta di evitare il cambiamento climatico disastroso è possibile”, dice Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF, presente a Roma assieme ai volontari WWF nella manifestazione organizzata al Colosseo.  “Facciamo nostre anche le parole del Pontefice che proprio oggi, nel suo messaggio pronunciato in occasione della  sua missione in Albania,  ha richiamato ad una ‘globalizzazione della solidarietà e alla necessità di uno sviluppo che rispetti l’ambiente’.  Azzerare le emissioni di gas serra, galoppare verso un mondo alimentato da energia pulita e rinnovabile, usare meno e meglio l’energia e le risorse, distribuendole in modo equo: questo è il futuro che le centinaia di migliaia di persone che stanno manifestando ovunque vogliono, un futuro certamente più allettante di quello di un mondo inquinato, sconvolto dal cambiamento climatico, dalle guerre per le risorse, dalla voracità dei predatori (in)umani. Di fronte a questo bivio, la scelta sarebbe, in tutti i sensi, “naturale”: eppure i Governi sono paralizzati dagli interessi, dall’avidità e dal parassitismo di chi vuole che il mondo continui a dipendere, e a morire, di combustibili fossili.

Martedì 23, a New York, ci aspettiamo che i Governi della Terra divengano davvero “Grandi”, tutti insieme, rinunciando agli egoismi e scegliendo l’interesse di tutti contro quello dei pochi.

Dai leader riuniti nel Summit ONU sul Clima, ci aspettiamo 4 FILONI DI INTERVENTO:

•    impegni finanziari precisi per contribuire al Fondo Verde per il Clima, perché nessun Paese rimanga indietro nella lotta al Cambiamento Climatico;
•    piani nazionali per tagliare drasticamente le emissioni, far galoppare le energie rinnovabili e risparmiare energia;
•    l’ impegno formale a raggiungere, nel 2015, un accordo globale davvero efficace per azzerare le emissioni di CO2 e degli altri gas serra, in modo da rimanere ben al di sotto dei 2°C di riscaldamento globale”;
•    l’impegno  a fermare subito  i sussidi pubblici e gli investimenti nei combustibili fossili, a partire dal più inquinante, il carbone.

Tra i tanti manifestanti, a New York e in tutto il mondo, ci saranno oggi anche moltissimi scienziati, persone non abituate alle marce, ma alla ricerca, che però comprendono bene la portata della minaccia degli sconvolgimenti da era geologica che il cambiamento climatico potrebbe rappresentare per il Pianeta come lo conosciamo e per tutte le specie conosciute, compresa la specie umana. Come diceva Albert Einstein (richiamato da Scientific American) ‘Coloro che hanno il privilegio di sapere, hanno il dovere di agire’: non ci sono scuse, i Governi sanno”.

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